Bonus mobili e giardini, ecco gli incentivi per le ristrutturazioni. Aiuti ai giovani per la casa

La manovra vale in tutto 23,4 miliardi e secondo le stime del Tesoro nel 2022 farà salire il Pil dello 0,5%

Bonus mobili e giardini, ecco gli incentivi per le ristrutturazioni. Aiuti ai giovani per la casa
di Andrea Bassi
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Mercoledì 20 Ottobre 2021, 21:44 - Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 15:04

Non ci sarà soltanto la proroga del superbonus al 110 per cento per l’efficientamento energetico nella prossima manovra. Anche altri incentivi legati all’edilizia rimarranno attivi. A partire dal sismabonus, la detrazione del 110 per cento per il miglioramento delle caratteristiche sismiche degli edifici. Torna anche il “bonus mobili” lo sgravio del 50 per cento sull’acquisto dell’arredamento quando questo è collegato alla ristrutturazione di un appartamento. L’incentivo si applica su una spesa massima di 10 mila euro.

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Bonus mobili e giardini

Anche il “bonus verde” sarà prorogato per tutto il 2022.

Si tratta della detrazione fiscale del 36% per gli interventi che hanno lo scopo di apportare migliorie a spazi verdi, come balconi, giardini e terrazzi, per un limite massimo di importo detraibile pari a 5.000 euro. Ovviamente una conferma è arrivata anche sulle classiche spese di ristrutturazione del 50 per cento con un tetto di 96 mila euro. Il superbonus del 110% per l’efficientamento energetico, inoltre, potrebbe subire un decalage nei prossimi anni. Rimanere cioè al 110% nel 2023, per scendere al 70% nel 2024 e tornare al 65% nel 2025. Sono queste alcune delle novità contenute nel Documento programmatico di bilancio inviato ieri dal governo a Bruxelles.

L’OSSATURA

Il testo definisce “l’ossatura” della prossima manovra, che sarà approvata soltanto la settimana prossima in attesa che i partiti riescano a trovare una sintesi sui capitoli più spinosi, dalle pensioni al Reddito di cittadinanza. Nel testo presentato a Bruxelles ieri ci sono altre novità. A partire da un allungamento a tutto il 2022 (e forse anche oltre), dell’aiuto all’acquisto della prima casa per le giovani coppie. Nel documento presentato dal governo vengono infatti stanziati 400 milioni per rendere strutturale il congedo di paternità a 10 giorni, nuove risorse per asili nido e scuole dell’infanzia oltre, si legge nel testo, a «garanzie ed esenzioni di imposte per facilitare l’acquisto della prima casa». Il riferimento è all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale per i giovani under 36 che hanno un Isee inferiore a 40 mila euro e che acquistano un immobile da adibire ad abitazione principale.

I CAPITOLI

Tra i vari capitoli il più importante resta quello destinato al taglio delle tasse: 6 miliardi nel 2022 e un altro miliardo nel 2023, ai quali si aggiungono 2 miliardi già previsti a legislazione vigente nel cosiddetto “fondo taglia-tasse”. L’intervento dovrebbe concentrarsi soprattutto su una riduzione dello scaglione Irpef del 38% e su una sorta di “salvaguardia” da dare alle famiglie rischiano di perdere qualcosa sui loro stipendi nel passaggio dalle detrazioni per i figli al nuovo assegno universale. Due stanziamenti invece, sono decisamente inferiori a quelli previsti alla vigilia. Per la riforma degli ammortizzatori sociali, alla quale da mesi sta lavorando il ministro del lavoro Andrea Orlando, sono stati destinati solo 1,5 miliardi, ai quali vanno però aggiunti altri 1,5 miliardi del definanziamento del cashback. Orlando ha voluto però specificare che il nuovo ammortizzatore sociale «sarà in senso universalistico, potenzierà la Naspi e consentirà anche di avere strumenti che garantiscano, legando gli ammortizzatori sociali alla formazione, di gestire in meglio le transizioni industriali, in particolare le digitali ed ecologiche».

LE PENSIONI

L’altro capitolo che ha avuto finanziamenti minori delle attese, è quello delle pensioni. Sul tavolo il governo ha messo 600 milioni, che salgono a un miliardo nel triennio. Il nodo della previdenza è uno di quelli che dovranno essere sciolti al tavolo “politico”. La discussione ruota intorno a Quota 102, il pensionamento anticipato con 64 anni di età e 38 di contributi dopo la fine di Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi). Nel Documento programmatico di Bilancio inviato a Bruxelles, sono indicati anche oltre 4 miliardi di coperture da nuove entrate o minori spese. Un capitolo sul quale, però, mancano ancora i dettagli. Nel suo complesso la manovra vale 23,4 miliardi di euro e, secondo le stime del governo, spingerà il Pil di un ulteriore 0,5 per cento il prossimo anno, portandolo al 4,7 per cento. 

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