Bonus 200 euro per autonomi con partita Iva: il modulo e come fare domanda (in attesa del decreto attuativo)

Bonus 200 euro per autonomi con partita Iva: il modulo e come fare domanda (in attesa del decreto attuativo)
di Giusy Franzese
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Martedì 21 Giugno 2022, 16:50 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 10:29

Ai lavoratori dipendenti, ai pensionati, alle colf e badanti e a chi percepisce il reddito di cittadinanza, il bonus una tantum di 200 euro previsto dal governo Draghi, arriverà a luglio. Per i lavoratori autonomi, i professionisti e i cococo - che pure fanno parte della platea dei beneficiari dell’una tantum - ancora non ci sono date. E, in realtà, non sono ancora chiariti nemmeno tutti i requisiti per averne diritto e l’importo. Doveva pensarci un decreto attuativo del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, in accordo con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, da emanarsi entro 30 giorni dal varo del dl Aiuti, ovvero il 17 giugno scorso. A seguito di un’interrogazione presentata dall’onorevole Lucia Albano in commissione riunite Bilancio Tesoro e Finanze della Camera dei Deputati (dove è in corso l’esame per la conversione in legge del decreto), il Ministero del Lavoro ha comunicato che il provvedimento attuativo «è in avanzata fase di predisposizione». Vediamo quindi i punti già fermi.

Partite Iva, come richiedere il bonus 200 euro

L’articolo 33 del decreto Aiuti introduce un fondo per l’indennità una tantum prevista per i lavoratori autonomi e i professionisti non dipendenti. Il fondo è dotato di 500 milioni di euro. Il bonus verrà corrisposto solo dietro presentazione di specifica domanda.

La platea dei beneficiari

Hanno diritto all’indennità, gli autonomi iscritti alla gestione separata, (articolo 2, comma 26, legge 335/1995) ad esclusione dei collaboratori coordinati e continuativi, per i quali sono previste altre modalità (dettagliate nell’articolo 32 del DL Aiuti); i professionisti iscritti alle Casse di previdenza dei professionisti; gli artigiani ed esercenti attività commerciali; i coltivatori diretti, mezzadri e coloni; gli imprenditori agricoli a titolo principale; i pescatori autonomi, della piccola pesca marittima e delle acque interne. Per avere diritto al bonus 200 euro, questi lavoratori non devono aver fruito di nessuna delle analoghe una tantum previste dagli articoli 31 e 32 dello stesso Decreto Aiuti. Quindi, per esempio, un lavoratore che ha un reddito da dipendente e anche una partita IVA, non percepirà l’indennità due volte. Stesso discorso per i pensionati o per le altre categorie di lavoratori con diritto al bonus di 200 euro.

Lavoratori autonomi occasionali

Per questa categoria di lavoratori - senza partita Iva e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie - l’indennità è prevista dall’articolo 32 del decreto, comma 15. Il reddito annuo non deve superare i 5mila euro. Inoltre serve l’accredito di almeno un contributo mensile nel 2021, iscrizione alla gestione separata Inps già in essere al 18 maggio scorso. Il comma successivo dello steso articolo prevede l’indennità anche per gli addetti alle vendite a domicilio (di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 114/1998).

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Come e dove presentare domanda

A differenza dei lavoratori dipendenti, per avere il bonus 200 euro gli autonomi devono presentare domanda. Il decreto attuativo chiarirà anche questo aspetto, indicando la tempistica e le modalità.

L’importo

Come detto per gli autonomi e i professionisti è stato istituto un fondo dotato di 500 milioni di euro. Quindi è molto probabile che non per tutti l’importo sarà al livello massimo, ovvero a 200 euro. Anche per questo aspetto - le soglie di reddito previste - si attende il decreto attuativo che sta definendo le ipotesi di incumulabilità e la misura massima dell’indennità, cosicché i 500 milioni di euro possano soddisfare tutte le domande.

 

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