Bollette, pronti tre miliardi ma l’aiuto non sarà per tutti

L’esecutivo pronto a un nuovo intervento per le categorie in difficoltà nei pagamenti

Bollette, pronti tre miliardi ma l’aiuto non sarà per tutti
di Rosario Dimito e Jacopo Orsini
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Sabato 8 Gennaio 2022, 00:58 - Ultimo aggiornamento: 09:33

Il governo è pronto a mettere in campo un nuovo intervento per calmierare i prezzi delle bollette, ma non più a pioggia. Dopo i 3,8 miliardi stanziati nella manovra, il premier Mario Draghi lavora a un nuovo provvedimento che questa volta non sarà destinato a tutti, come i precedenti, ma selettivo e riguarderà solo famiglie e imprese in difficoltà con i pagamenti. I fondi che l’esecutivo dovrebbe destinare a fronteggiare il caro-energia dovrebbero aggirarsi sui 3 miliardi e arrivare con il nuovo scostamento di bilancio da complessivi 7-8 miliardi che vedrà la luce nei prossimi giorni e servirà per dare una nuova boccata di ossigeno alle aziende messe in crisi dalla pandemia. 

IL DOSSIER

L’idea - il dossier è gestito dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli - è comunque quella di limitare i sostegni ai nuclei più bisognosi.

Si pensa in particolare a chi ha perso il lavoro a causa del Covid o è in cassa integrazione. Ma si valuta anche la possibilità di destinare gli aiuti solo alle famiglie con Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a 20 mila euro, un livello che comunque corrisponde a un reddito lordo annuo complessivo per una famiglia con due figli intorno ai 45 mila euro. Uno dei punti ancora aperti è l’asticella Isee. L’intervento riguarderebbe poi anche le imprese più in difficoltà in questa fase, come quelle del turismo e degli eventi. Settori che stanno soffrendo le misure anti-contagio e la nuova ondata della pandemia ma subiscono comunque gli effetti dei rincari di gas e luce.


I nuovi incrementi di elettricità (+55%) e gas (+42%) per il primo trimestre dell’anno sono scattati il 1° gennaio scorso. Una stangata che senza l’intervento del governo sarebbe stata anche più forte. Rincari che seguono quelli di luglio (+10% per la luce e +15% per il gas) e ottobre (+30% e +14%). Il prezzo di riferimento dell’energia elettrica è ora di 46,03 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. Solo 12 mesi fa era meno della metà (20,06 centesimi). Ancora più pesanti i rincari per il gas. Il metano si paga ora 137,32 centesimi di euro al metro cubo, tasse incluse, circa il doppio dei 70,66 centesimi dello scorso anno. 
Le misure già varate con la manovra approvata a fine dicembre hanno consentito di mantenere sostanzialmente invariata la spesa per le bollette delle famiglie a basso reddito che percepiscono i bonus sociali elettricità e gas. Aiuti a cui si è aggiunta per tutti la possibilità di rateizzare le fatture. I clienti domestici che dovessero trovarsi in condizioni di morosità possono infatti diluire fino a 10 mesi e senza interessi i pagamenti richiesti nel periodo gennaio-aprile. 

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IL PIANO

A favore del nuovo intervento sulle bollette c’è in prima fila la Lega, ma la richiesta arriva anche dagli altri partiti. Il Carroccio nei giorni scorsi ha proposto a gran voce la convocazione urgente di un tavolo politico sull’emergenza del caro bollette, per arrivare a quello che ha definito un “Piano nazionale di sicurezza energetica”. «Il rischio di blackout e di famiglie e imprese al buio e al freddo è purtroppo reale», ha sostenuto Matteo Salvini, che ieri ha fatto sapere di non avere alcun progetto di uscita dal governo. La Lega intende rimanerci, con Draghi a Palazzo Chigi, ha detto, per completare il lavoro, fra l’altro, sulle bollette e sul nucleare pulito. «Non si può far finta di ignorare che gli stanziamenti per contrastare l’aumento delle bollette per imprese e famiglie è largamente insufficiente, in particolare per le imprese energivore», ha sottolineato il deputato di Leu, Stefano Fassina. L’Italia non è comunque l’unico Paese a studiare nuove azioni per abbassare i prezzi dell’energia. Anche il governo tedesco proprio in questi giorni sta valutando la possibilità di aiutare le famiglie più povere. «Dobbiamo fare qualcosa», ha detto il ministro delle Finanze di Berlino, Christian Lindner. «Prometto che, con i mezzi che ho a disposizione, daremo un sostegno solidale alle persone particolarmente colpite», ha assicurato.

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