Bollette, tetto alle rinnovabili per abbassare i costi. Benzina, sconti ridotti

Dalla misura un tesoretto per le famiglie. Tagli più contenuti alle accise sul carburante

Bollette, tetto alle rinnovabili per abbassare i costi. Disaccoppiamento tra prezzo del gas e delle altre fonti
di Roberta Amoruso
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Martedì 22 Novembre 2022, 01:18

Nuovi sostegni a tre mesi per famiglie e imprese contro il caro-energia, ma anche la prima misura strutturale del governo Meloni per calmierare i prezzi dell’energia: un tetto nazionale sui prezzi dell’elettricità prodotta da fonti rinnovali per disaccoppiarli di fatto da quelli del gas e limitare la speculazione. Un modo per creare un tesoretto fatto di extraprofitti che lo Stato può girare direttamente a famiglie e imprese senza tassazione ex post in attesa che arrivi la svolta sul price cap europeo destinato all’ennesimo slittamento. C’è tutto questo nel capitolo della manovra dedicato all’energia con tanto di 21 miliardi di euro in deficit.

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IL TETTO SALVA-CHOC

Dunque, c’è il bonus sociale luce e gas esteso a una platea più ampia. E crediti di imposta più rotondi da offrire alle imprese. Anche se arriva un primo taglio allo sconto sulle accise sulla benzina a partire da dicembre. Ma la vera novità della manovra discussa ieri in tarda serata in Consiglio dei ministri, è un tetto nazionale al prezzo dell’energia rinnovabili.

Un tetto fissato a quota 180 euro per megawattora, lo stesso individuato in Europa per il tetto massimo temporaneo alle entrate dei produttori di energia elettrica “infriamarginali” (tecnologie con costi inferiori, come le rinnovabili, il nucleare e il carbone, ma agganciate ai valori di mercato del gas) quando i prezzi dell’elettricità erano intorno a 350 euro per megawattora. Alle quotazioni attuali, fotografate intorno a 230 euro per megawattora per l’elettricità, significa una riduzione di circa il 22%. Uno sconto più che accettabile per i produttori di rinnovabili visto i costi bassi sostenuti in media: circa 35-40 euro a megawattora per l’eolico, circa 50 euro per il fotovoltaico e intorno a 20 euro per l’idroelettrico. In questo modo si riuscirebbe a spingere il mercato verso i contratti a lungo termine capaci davvero di fare arrivare benefici a famiglie e imprese. E si dovrebbe incassare anche l’ok dall’Ue. «Presenterò al Consiglio dei ministri una forma di proposta di price cap nazionale che riguarda il sistema delle rinnovabili», aveva detto ieri in mattinata il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine dell’evento “Direzione Nord” al Palazzo delle Stelline di Milano. «Significa mettere un tetto al prezzo dell’energia da fonti rinnovabili – ha concluso – che naturalmente non hanno un onere eccessivo di costo per la produzione». 

IMPRESE

Tornando al pacchetto di aiuti che ricalcano la rotta del governo Draghi, i crediti di imposta riconosciuti alle imprese dovrebbero salire dal 30 al 35% per le piccole attività commerciali. Possibile anche che salga dal 40 al 45% quello per le imprese. È allo studio anche un fondo unico di supporto al fabbisogno energetico, da gestire con aiuti selettivi.
Sul tavolo anche il decreto che, pur confermando il bonus, riduce lo sconto sulle accise con un taglio del beneficio alla pompa che passa da 30,5 a 18,3 centesimi al litro. Il Dl stabilisce, infatti, una riduzione da 25 a 15 centesimi al litro per le accise applicate a gasolio e benzina, mentre per il Gpl il taglio scende di 3,4 centesimi.

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