Bollette gas e luce, salasso del 160%. Von der Leyen: «Ora il tetto al prezzo»

Allarme Arera: i costi resteranno alti, lo stop al mercato tutelato slitti a luglio. Il nuovo conto dell’energia può arrivare a 4.500 euro anni. L’Ue è pronta ad agire

Bollette gas e luce, salasso del 160%. Von der Leyen: «Ora il tetto»
di Roberta Amoruso e Gabriele Rosana
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Mercoledì 5 Ottobre 2022, 23:18 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 09:20

Se non arriverà il tetto al gas, l’anno termico appena iniziato ad ottobre potrebbe costare alle famiglie italiane un salasso medio tra luce e gas di circa 4.500 euro, il 160% in più di quanto pagato da gennaio a dicembre nel 2021 e ben più dell’anno nero che deve ancora finire (oltre 3.600 euro secondo le stime). La speranza è che arrivi presto lo stop atteso alla speculazione. Intanto, la maratona verso l’adozione in Europa di un tetto al prezzo del gas fa tappa al Castello di Praga, dove domani i leader dei Ventisette si riuniranno per un Consiglio Ue informale e discutere il menu di opzioni contro il caro-energia proposto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Non è ancora l’ora delle decisioni, ma i diplomatici si stanno preparando a un confronto duro che potrebbe però portare a una fumata bianca al prossimo summit, quello di metà mese a Bruxelles. Von der Leyen ha intanto fatto quello che anche la premier il pectore Giorgia Meloni ha definito «un passo avanti», con un appello all’azione: ammette che l’indice Ttf di Amsterdam «non è più rappresentativo del metano importato», rilancia sul benchmark alternativo ancorato al gas naturale liquefatto, e, nell’attesa, chiede l’introduzione di un “cap” alle quotazioni sul mercato olandese. Torna anche sulla forchetta di prezzo «da negoziare con i fornitori affidabili» (dalla Norvegia all’Algeria fino agli Usa), purché senza mettere a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti e, aspettando la più strutturale riforma del disaccoppiamento, si è detta «pronta a discutere l’introduzione di un tetto al prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica». Significherebbe estendere all’intera Ue l’esperimento del prezzo amministrato di Spagna e Portogallo. Con ogni Stato a finanziare la differenza con quello di mercato utilizzando le risorse dei bilanci nazionali. E siccome in pochi hanno i margini di manovra necessari, c’è chi a Bruxelles scommette che può essere la volta buona per sbloccare lo stallo sul debito comune europeo. 

I prezzi

Tornando alle bollette, la previsione clamorosa sul salasso dei prossimi mesi non è che il frutto della proiezione degli ultimi prezzi fissati dall’Arera per il mercato tutelato dell’energia.

Perché dopo la stangata messa agli atti per le tariffe della luce che pagheremo tra ottobre e dicembre (+59%), l’Autorità guidata da Stefano Besseghini è stata costretta a mettere agli atti anche il rincaro choc sul gas. Chi riceverà la bolletta ad ottobre pagherà il gas usato per acqua calda e cucina, l’86% in più del prezzo già folle stabilito per il terzo trimestre dell’anno (+74% se si considera la bolletta complessiva che comprende anche i costi di trasporto). Si tratta solo di un acconto, per la verità. Se il prezzo del metano sul Psv italiano, il mercato all’ingrosso del nostro Paese che ha sostituito come riferimento il Ttf di Amsterdam, scenderà a ottobre sotto il prezzo di 1,96 euro per metro cubo (183,4 euro per megawattora), scatterà il conguaglio negativo sulla base del prezzo definitivo che sarà stabilito dalla stessa Arera a inizio novembre. Sarebbe una buona notizia, certo, ma va ricordato che nella primavera 2021 il costo del gas si aggirava tra 20 e 30 centesimi per metro cubo (circa 20 euro per megawattora).

L’onda lunga

E la valanga all’orizzonte potrebbe essere ancora più minacciosa. L’ultima previsione dell’Arera sui costi dell’energia suona, infatti, come una sentenza su quanto dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi, ma anche anni. «Nonostante dai primi giorni di settembre», ha appena scritto il presidente Besseghini nella segnalazione appena inviata a governo e parlamento, «i prezzi di luce e gas siano nuovamente marginalmente calati (rimanendo ad un livello che resta ben superiore a quello degli anni passati), l’aspettativa attuale è che tali prezzi si mantengano elevati nel tempo, seppur in progressiva discesa». Quanto elevati? «Per l’energia elettrica», precisa, «le ultime quotazioni, a fronte di un prezzo medio atteso per l’anno in corso di circa 370 euro per megawattora, mostrano una quotazione per il prossimo anno di calendario (2023) intorno ai 410 euro e di circa 220 euro per per l’anno successivo, il 2024». Dunque l’anno prossimo potrebbe andare ancora peggio di quest’anno. E il gas potrebbe costare circa 1.700 euro sulla base delle previsioni fresche dell’Arera. Mentre il gas potrebbe costare almeno 2.700 euro ipotizzando che il prezzo provvisorio calcolato per l’acconto di ottobre rimanga a base del calcolo delle bollette dei prossimi 12 mesi. Se andrà peggio e non arriverà il tetto al gas, il conto potrebbe anche lievitare. Non è un caso quindi se Besseghini ha chiamato in causa il governo. Arera chiede dunque di far slittare almeno a luglio 2023 lo stop al mercato tutelato. 

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