Bollette insostenibili: 4,7 milioni di italiani non riescono a pagarle. Per due utenti su tre è la prima volta

Il fenomeno è più diffuso nelle regioni del Centro Italia e nel Mezzogiorno

Bollette insostenibili: 4,7 milioni di italiani non riescono a pagarle. Per due utenti su tre è la prima volta
di Michele Di Branco
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Lunedì 17 Ottobre 2022, 00:24 - Ultimo aggiornamento: 09:29

Il caro energia mette spalle al muro le famiglie italiane. A causa dell’aumento dei prezzi, accelerato dalla fine di febbraio dallo scoppio della guerra in Ucraina, 4,7 milioni di italiani hanno saltato il pagamento di una o più bollette luce e gas negli ultimi 9 mesi. Un numero, già piuttosto preoccupante e significativo, destinato ad aumentare se i prezzi continueranno a crescere. Il dato emerge dall’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, secondo la quale ci sono infatti 3,3 milioni di italiani che hanno dichiarato che, in caso di ulteriori rincari, potrebbero trovarsi nell’impossibilità di far fronte alle prossime bollette energetiche. 

IL DETTAGLIO

La situazione di emergenza emerge anche da un altro dato: quasi 2 morosi su 3 (62%) hanno riconosciuto che è stata la prima volta che hanno saltato il pagamento delle bollette. Guardando i numeri più da vicino si scopre che, se a livello nazionale la percentuale di chi ha dichiarato di non aver pagato una o più bollette negli ultimi 9 mesi è pari al 10,7%, il fenomeno è più diffuso nelle regioni del Centro Italia (11,5%) e al Sud e nelle Isole (11,2%). E in prospettiva dei prossimi aumenti, le aree più a rischio sono quelle del Meridione (9,4% a fronte di una media nazionale pari al 7,7% ).

In realtà il problema della morosità è molto più ampio e riguarda anche le spese condominiali. 

Come emerso dall’indagine, a causa dell’aumento dei prezzi, da gennaio oltre 2,6 milioni di italiani hanno saltato una o più rate del condominio. Anche in questo caso le aree più in sofferenza sono quelle del Centro Italia (7,7% a fronte di una media nazionale pari al 6%) e i grandi centri abitati, con percentuali superiori al 10% tra i residenti nei comuni con oltre 100mila abitanti. Intanto, tornando al caro energia, fioriscono nuovi calcoli piuttosto impietosi. La stangata sulle bollette di luce e gas degli italiani potrebbe infatti raggiungere, nel 2023, la maxi-cifra di 4.724 euro a famiglia, con un incremento di spesa di quasi 2.500 euro a nucleo rispetto le tariffe in vigore a fine 2021. Lo afferma il Codacons, che ha realizzato uno studio sulle prossime ripercussioni del caro-energia sulle tasche degli italiani. L’ultimo incremento delle tariffe elettriche disposto da Arera (+59%) porta la bolletta media della luce a raggiungere quota 1.782 euro su base annua a famiglia, con una crescita del +122% rispetto all’ultimo trimestre del 2021 e un aggravio di spesa pari a +662 euro a nucleo. 

Per conoscere di quanto saliranno le tariffe del gas nell’ultimo periodo del 2022 occorrerà attendere novembre, a causa della decisione di Arera di modificare il criterio di calcolo dei prezzi, passando dalla frequenza trimestrale a quella mensile. In base alle previsioni degli analisti, i rincari del gas dovrebbero essere dell’ordine del +70%. Un’ipotesi che, se confermata, porterebbe la bolletta del gas a raggiungere una media di 2.942 euro a famiglia su base annua, con una crescita del +117% rispetto all’ultimo trimestre del 2021 e una maggiore spesa di +1.586 euro a nucleo. Considerato che oggi 10,7 milioni di famiglie rientrano nel mercato tutelato dell’elettricità, e 7,3 milioni in quello del gas, i nuovi rincari delle tariffe porterebbero la spesa energetica delle famiglie che rientrano nel regime di maggior tutela a raggiungere nel 2023 la cifra di 40,5 miliardi di euro (19 miliardi per la luce, 21,5 miliardi per il gas), con un incremento di spesa pari a complessivi +18,5 miliardi di euro.

IN SALITA

Non solo. «Oggi 1 italiano su 2 taglia la spesa nel carrello» e «l’aumento dei prezzi è collegato a doppio filo con il food social gap», rileva in una nota il consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, riferendosi al «fenomeno che porta le famiglie meno abbienti a rivedere al ribasso le proprie scelte alimentari sia dal punto di vista nutrizionale che di prezzo, con un effetto diretto sulla salute». 

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