Bollette, via agli aiuti: sconti su Iva e oneri, bonus per le famiglie

Bollette, via agli aiuti: sconti su Iva e oneri, bonus per le famiglie
di Roberta Amoruso
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Giovedì 23 Settembre 2021, 18:21 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 00:01

Arriva la toppa del governo Draghi contro la stangata sulle bollette di luce e gas. E vale 3,3-3,5 miliardi il decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri, tra taglio dell’Iva, riduzione degli oneri di sistema e bonus energia e gas potenziato. Una mossa che rischia di avere un effetto comunque limitato rispetto all’impennata spaventosa registrata dai prezzi nelle ultime settimane. Rispetto ai valori di fine giugno il gas è salito di oltre il 60% stando ai prezzi di ieri (+40% per la luce). Ed è già tanto se questo intervento riuscirà a ridurre la stangata al +30%, dicono gli osservatori del settore. A meno che non si arrivi a un ridimensionamento delle quotazioni nei prossimi giorni, quando l’Arera fisserà le tariffe del terzo trimestre.

Bollette, i punti

Ad annunciare il nuovo intervento dopo quello di luglio scorso da 1,2 miliardi era stato ieri mattina il premier Mario Draghi dall’assemblea di Confindustria.

Andiamo in soccorso dei «più poveri e più fragili», ma anche delle piccole imprese, aveva anticipato Draghi. E in effetti la manovra salva-bollette in tre mosse va proprio in questa direzione. Per gli oltre 3 milioni di persone che già beneficiano del “bonus energia” e altre 2,5 milioni di utenze che già godono del bonus gas, saranno di fatto «azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta», spiegano da Palazzo Chigi. Si tratta di famiglie che hanno un Isee inferiore a 8.265 euro annui, oppure nuclei familiari numerosi (con Isee 20.000 euro annui con almeno 4 figli), percettori di reddito o pensione di cittadinanza e utenti in gravi condizioni di salute. E la dote a disposizione fino a 450 milioni. 


Vale per tutti, invece, lo sconto sugli oneri generali relativi al gas fino a raggiungere i 480 milioni di spesa. Ma scatterà anche un taglio dell’Iva al 5%, rispetto al 10% pagato da chi consuma meno di 480 metri cubi all’anno, e rispetto al 22% previsto per i consumi che eccedono questa soglia. 
Passando al capitolo luce, invece, arriveranno per tutti 1,2 miliardi (tra i 700 presi dai proventi delle aste dei permessi di emissione della Co2 e gli altri 500 milioni trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali). Non solo. «Per circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese con utenze in bassa tensione e per 26 milioni di utenze domestiche fino a 16,5 kw saranno di fatto azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema», dice il decreto. E questo grazie ad altri 800 milioni di oneri di sistema trasferiti alla stessa Cassa per i servizi energetici e ambientali. Fin qui l’intervento tampone per limitare i danni di tre mesi di corsa forsennata dei prezzi. Gli interventi più strutturali arriveranno nei prossimi mesi. Perché le tensioni attuali e la frenata sulle forniture dalla Russia fanno presagire un inverno difficile al quale l’esecutivo dovrà fare fronte in altro modo. Si stima un conto fino a 9 miliardi di euro per il governo. 

L’urgenza

«Per le imprese sono particolarmente importanti i rincari sui materiali da costruzione, sul gas e sull’energia, e i problemi di approvvigionamento dei semiconduttori», aveva detto Draghi da Confindustria. Dunque, il governo è «impegnato a trovare soluzioni immediate a questi problemi», ma anche «a disegnare strategie di lungo periodo per ridurre le nostre vulnerabilità». Per quanto riguarda il prezzo delle materie prime», ha proseguito, «esso è in parte temporaneo perché legato alla forte ripresa dell’economia globale». Già quest’estate, ha puntualizzato poi il premier «abbiamo approvato un intervento per arginare i rincari e per aiutare le imprese di costruzione impegnate in opere pubbliche». Anche l’aumento del prezzo del gas e dell’elettricità «è legato a fenomeni in parte transitori». Ma non sostenibile. Dunque, «abbiamo deciso di eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese. Potenziamo il bonus luce e gas per proteggere soprattutto le fasce meno abbienti». Il risultato? «In assenza di un intervento del governo», ha sottolineato il premier, nel prossimo trimestre il prezzo dell’elettricità potrebbe salire del 40%, e quello del gas del 30%». Si tratta di un intervento che «ha una forte valenza sociale». A queste misure, ha avvertito però lo stesso Draghi, «deve seguire un’azione, anche a livello europeo, per diversificare le forniture di energia e rafforzare il potere contrattuale dei Paesi acquirenti».

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