Decreto bollette. Dal Senato arriva il via libera definitivo. Due i principali provvedimenti: sarà più facile, senza troppa burocrazia, l'istallazione di un pannello solare sul tetto e l'autorità del settore, l'Arera, potrà fare verifiche sui prezzi applicati dalle società petrolifere e del settore elettrico, magari liberando risorse per nuovi sconti. Altra importante novità arriva poi per il risparmio energetico: una stretta sulla temperatura di condizionatori e riscaldamenti degli edifici pubblici che scatta già dal primo maggio.
Caro bollette/Decreto rinnovabili: per l’iter più rapido arriva il commissario
Bollette, via libera agli aiuti
Gli "sconti" e gli aiuti per alleggerire la bolletta delle famiglie e delle imprese energivore nel secondo trimestre tagliano quindi il traguardo mentre il governo pensa al prossimo intervento e i partiti spingono per interventi finanziati in deficit.
Fiducia in Senato
Il decreto, che dopo l'ok della Camera ha ottenuto la fiducia anche al senato con 207 voti favorevoli e 38 contrari, stanzia circa 8 miliardi di euro di cui 5,5 miliardi per far fronte al caro energia riducendo gli oneri fiscali.
La stretta sui condizionatori
La stretta a termosifoni e condizionatori è arrivata con un emendamento approvato alla Camera il 13 aprile e riguarda la pubblica amministrazione, o meglio gli edifici pubblici. A partire dal primo maggio e fino al 31 marzo 2023, i condizionatori non potranno portare gli edifici a misurare una temperatura minore di 27 gradi centigradi, con un margine di tolleranza di 2 gradi, per cui il minimo fissato è di 25 gradi. In inverno, invece, la temperatura non potrà salire oltre i 19 gradi, ma anche in questo caso sono previsti 2 gradi di tolleranza. Sempre grazie a un emendamento presentato dai relatori e approvato alla Camera, il decreto ha introdotto obblighi di rendicontazione per l'Arera sulle risorse utilizzate per il taglio delle bollette. In caso di spesa inferiore allo stanziamento, si potrebbero liberare risorse per nuove aiuti a famiglie e imprese. Per quanto riguarda la cessione dei crediti legata ai bonus edilizi, un emendamento introdotto alla Camera ha elevato da tre a quattro il numero delle cessioni.
Il superbonus
Nell'ordine del giorno approvato in Aula il 13 aprile la Camera ha poi impegnato il governo a valutare la proroga fino alla fine dell'anno del Superbonus per le abitazioni unifamiliari, in scadenza il 30 giugno. C'è poi il tema rinnovabili. Il decreto punta inoltre a favorire lo sviluppo delle energie cosiddette alternative, con la semplificazione della procedura per l'installazione di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici: i lavori saranno considerati interventi di manutenzione ordinaria e non più subordinati a permessi, autorizzazioni «o atti amministrativi di assenso».
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