Si sostiene, inoltre, che la Boeing ha intenzionalmente omesso le informazioni circa l'affidabilità del Max ai clienti per indurli all'acquisto. La richiesta del Gruppo è chiara: cancellazione dell'ordine e la restituzione dell'anticipo di 35 milioni di dollari con gli interessi, oltre a 75 milioni di mancati profitti per un totale di 115 milioni più danni punitivi "per diverse volte questo ammontare". Secondo quanto dichiarato dallo studio legale Podhurst Orseck di Miami, la Boeing ha offerto delle cifre non ritenute sufficienti. Per ora, l'azienda statunitense si nasconde dietro un "no comment", ma l'azione del Gruppo russo potrebbe essere presto emulata da altre compagnie aeree.
Situazione delicata, per la Boeing, anche per quanto riguarda le richieste di risarcimento per quanto riguarda le famiglie delle vittime dei due incidenti. Nel secondo trimestre dell'anno, il colosso statunitense, accanto ai 4,9 miliardi di dollari stanziati per le famiglie delle 346 vittime dei due incidenti aerei, dovrà affrontare le prevedibili richieste di danni per messa a terra e ritardata consegna 737 Max.
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