Il Bando prevede contributi a fondo perduto per progetti di investimento fino a 250mila euro per imprese costituite da meno di 12 mesi, e contributi e finanziamenti agevolati per progetti fino a 400mila euro di aziende avviate da più di un anno. E' stata predisposta anche una piattaforma di advisory e soluzioni integrate di finanza agevolata, a condizioni particolarmente competitive, allo scopo di aiutare start up e imprese in attesa dell'ottenimento dei fondi.
Sono già in corso da parte della Banca incontri consulenziali con oltre 200 imprese a fronte di richieste provenienti da tutte le Regioni d'Italia, per la definizione di progetti di investimento nei più diversi settori: industria, artigianato, commercio, moda e servizi. I diversi progetti sono per lo più finalizzati alla digitalizzazione dei processi produttivi e dei canali di vendita e all'efficientamento energetico.
Artigiancassa realizza servizi di consulenza per supportare le imprese nell'ottenimento dell'agevolazione gestita da Invitalia. BNL BNP Paribas a sua volta valuta, compatibilmente con le caratteristiche e le qualità dell'impresa, il rilascio di fidejussioni bancarie, che consentiranno alle aziende interessate al Bando di ricevere da Invitalia un'anticipazione pari al 20% delle agevolazioni concesse ed altre possibili linee di credito.
Secondo un approfondimento del Servizio Studi di BNL BNP Paribas, la pandemia ha da un lato rallentato i ritmi di crescita tipici dell'impresa femminile, ma allo stesso tempo ha favorito la nascita di attività più solide e strutturate nella forma di società di capitali, nei comparti a maggior contenuto di conoscenza; in aumento anche le imprenditrici con competenze in ambito STEM (Technology, Engineering e Mathematics). Lo studio riprende dati Unioncamere: in Italia le imprese femminili sono circa il 22% del totale imprese (1,32 milioni) e sono più concentrate nei servizi rispetto alle maschili (66,2% contro 55,4%), di dimensione minore (le microimprese contano per il 96,5% del totale contro il 94,5% nel caso delle maschili) e sono più presenti nel Mezzogiorno (36,3% contro 32,9%). Molise, Basilicata, Abruzzo e Umbria risultano a fine 2021 le regioni a maggior incidenza di imprese femminili. Nove le province, tutte al Sud e al Centro, in cui le imprese femminili superano il 27% del tessuto produttivo locale: Benevento, Avellino, Chieti, Grosseto, Enna, Campobasso, Frosinone, Viterbo e Isernia.
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