In base a quanto riferito dal Financial Times i "gatekeeper" saranno individuati nelle aziende con almeno 45.000 utenti attivi. Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft soddisfano tutti questo standard, ma probabilmente la misura andrà a colpire anche altre società, come il sito di alloggi Booking.com e il gruppo di e-commerce Alibaba.
"Il DMA stabilirà per la prima volta le regole su come le grandi piattaforme online devono competere nel mercato dell'UE", si legge sulla testata economica. All'interno delle misure su cui si è raggiunta l'intesa tra le autorità europee c'è quella che costringerà le grandi aziende tecnologiche a offrire ai consumatori la possibilità di scelta sull'applicazione di posta elettronica e sul motore di ricerca al momento dell'acquisto di un nuovo smartphone. Gli utenti avranno anche il diritto legale di disinstallare le applicazioni. Al momento, aziende come Apple e Google precaricano molti dei loro servizi sui dispositivi senza dare ai consumatori la possibilità di una scelta preventiva. Previste anche maggiori restrizioni sul modo in cui queste aziende gestiscono i dati.
Un'altra misura concordata tra i legislatori a Bruxelles costringerà i servizi di messaggistica a interagire con i servizi concorrenti di concorrenti minori. Ad esempio, un utente di WhatsApp – di proprietà Meta – dovrebbe essere in grado di inviare messaggi direttamente a un utente di un servizio di messaggistica diverso, in modo da rompere il modello "chiuso" favorito da molti gruppi tecnologici. Le nuove regole dovrebbero essere in vigore all'inizio del 2023.
Thierry Breton, commissario per il mercato interno dell'UE, ha dichiarato al Financial Times: "In passato abbiamo cercato di affrontare le questioni del gatekeeper attraverso casi di concorrenza. Ma questi casi possono richiedere anni e nel frattempo il danno alle PMI e agli innovatori è fatto. Avevamo bisogno di una risposta innovativa. E noi [ci siamo] riusciti, contro ogni previsione".
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