A rendere necessario questa rimostranza, spiega un comunicato congiunto Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio è "L'illegalità, che è figlia delle liberalizzazioni selvagge e della conseguente destrutturazione del mercato" .
Le firme vogliono, con questo gesto, sollecitare la "politica e le altre componenti del settore ad adottare una riforma complessiva che metta riparo ad oltre un decennio di deregolamentazione ed allentamento dell'intero sistema regolatorio che ha aperto le porte ad ogni forma di illegalità". I gestori "continuano a pagare il conto salatissimo di comportamenti tanto illegali quanto ingiustificatamente tollerati che costringono oltre il 60% della categoria a vedersi imporre rapporti contrattuali in aperta violazione delle leggi vigenti ed a subire, ancora nel 2019, l'imposizione di margini economici del 30% inferiori a quelli già riconosciuti nel 2011".
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