L'ultimo saluto a Gilberto Benetton. Il nipotino: «Ciao nonno, aiutami a crescere e diventare grande come te»

Gilberto Benetton e la copertina del libro della messa
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Venerdì 26 Ottobre 2018, 06:59 - Ultimo aggiornamento: 13:03

TREVISO - Una città il lutto attorno a una piazza blindata. Il funerale di Gilberto Benetton, oggi alle 11 al Duomo è un evento molto delicato dal punto di vista organizzativo e della sicurezza. Ma oggi è soprattutto il giorno del dolore e del ricordo: la chiesa è gremita e tanti in piazza sono arrivati per rendere omaggio a Gilberto. Un forte applauso ha accolto l'arrivo del feretro, riempiendo la piazza (GUARDA IL VIDEO). Ma tra i momenti più forti c'è stato il saluto della figlia Sabrina e dei nipoti, in particolare una frase pronunciata dal nipotino di Gilberto, Edoardo, una frase semplice che tuttavia è riuscita a zittire ogni sussurro, a frenare i respiri: «Ciao nonno - ha detto con un filo di voce -, aiutami  a crescere e diventare grande come te».

L'ARRIVO DEI CARI, DEGI AMICI DI SEMPRE, DEI COLLEGHI DI LAVORO, SPORTIVI E DEI DIPENDENTI
La chiesa si sta riempiendo, oltre ai familiari, dai fratelli ai nipoti, sono arrivati Maurizio Gherardini, Lorenzo Bernardi, Samuele Papi, Paolo Vazzoler (presidente De Longhi, ex capitano Benetton basket), Francesco Gaetano Caltagirone, Marco Tronchetti Provera, Mario Moretti Polegato, Flavio Briatore, Alberto Nagel (ad di Mediobanca), e i dirigenti di Edizione. In chiesa anche i massimi esponenti della finanza locale mentre per il Gruppo Benetton i manager Marco Patuano e Giovanni Castellucci, e Fabio Cerchiai. Assente la politica nazionale, presenti invece il Governatore Luca Zaia e il sindaco di Treviso Mario Conte. In chiesa anche Florentino Perez, presidente Real Madrid.

LA BARA PORTATA DAI "SUOI RAGAZZI" DELLO SPORT
La bara, in legno chiaro, di Gilberto Benetton è stata portata dagli ex giocatori della squadra di basket. 

 



CHI ERA GILBERTO - LA LETTURA DEL VANGELO E L'OMELIA DEL SACERDOTE CONFESSORE E AMICO
«Ha amato la vita riservata, la sua provincia, la sua città, Treviso. Ha cercato Dio, ha vissuto il ruolo di marito e padre come quello più profondo del suo essere. Ha amato lo sport proponendolo come percorso educativo, senza usare la logica soltanto agonistica e competitiva, e difatti la Ghirada è diventata una vera e propria istituzione educativa». Nell'omelia il sacerdote don Adelino Bortoluzzi, confessore e amico dell'imprenditore trevigiano e che proprio qualche mese fa aveva celebrato il rito per il fratello Carlo.

Il sacerdote si è rivolto alla famiglia di Gilberto Benetton, raccontandone l'umanità, il coraggio - «Non ho paura del futuro, mi ha detto domenica scorsa Gilberto quando sono andato a trovarlo. Un segno della sua straordinaria umanità. Alla famiglia dico: siate orgogliosi di Gilberto» - e la continua ricerca di normalità, la generosità e la fede nei valori. Commovente il momento in cui i nipoti, Carlotta Rebecca Edoardo, hanno salutato quello che per loro era semplicemente "il nonno", la figura di riferimento più dolce, salda e amorevole. «Ciao nonno - ha detto con un filo di voce -, aiutami  a crescere e diventare grande come te», la frase del nipotino Edoardo ha commosso tutti i presenti. L'amata figlia Sabrina a fine cerimonia si è avvicinata all'altare e ha salutato il padre leggendo un testo di Henry Scott Holland, "La morte non è niente" - «E' come se tu fossi nascosto nella stanza accanto (...) asciuga le tue lacrime e non piangere se mi ami, il tuo sorriso è la mia pace» -, commuovendosi durante la lettura di una lettera. «Grazie per avercelo donato», sono queste le ultime parole di don Adelino Bortoluzzi che chiudono la cerimonia di addio a Gilberto Benetton. Ancora una volta, all'uscita un applauso, questa volta lungo come un abbraccio, con l'intensità che ha raggiunto il suo apice alla comparsa del feretro e al passaggio dei familiari. Un "grazie" si è levato dalla folla.

IL TESTO LETTO DALLA FIGLIA SABRINA
La morte non è niente. Non conta.
Io me ne sono solo andato nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente come era.
Io sono io e tu sei tu
e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme è immutata, intatta.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il vecchio nome familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce,
Non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.

Sorridi, pensa a me e prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto.
È la stessa di prima,
C'è una continuità che non si spezza.
Cos'è questa morte se non un incidente insignificante?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Va tutto bene; nulla è perduto.
Un breve istante e tutto sarà come prima.
E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo!​

 


IL MESSAGGIO NEL LIBRETTO DELLA FUNZIONE RELIGIOSA
Un messaggio chiaro, semplice e d'amore - "nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi ha amato" - con una foto emblematica: Gilberto Benetton che si volta e guarda l'obiettivo, poco prima di intraprendere il cammino lungo una strada bianca, una strada di pace in mezzo alla campagna. Questa la copertina del libretto per la messa in occasione dei suoi funerali.

  
MISURE DI SCUREZZA
Piazza Duomo completamente chiusa al traffico a partire dalle 8,45. Le auto in arrivo da porta Calvi deviate in via San Liberale o piazza Pio X. Nessuna eccezione prevista, tranne per i mezzi delle autorità. Il parcheggio della cattedrale svuotato e la sosta riservata solo alle forze dell’ordine.

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