Un report a firma di Florian Spaete, Senior Bond Strategist di Generali Investment, conferma il persistere di alcune "incertezze" ed uno "spostamento verso i bond corporate". "Mentre la percentuale media di acquisti di corporate e covered bond - si sottolinea - è stata dell'11,6% e del 5,7%, tra giugno 2016 e dicembre 2018, questa è salita rispettivamente al 19,6% ed all'11,3%".
"Dato il minore ammontare complessivo del QE 2.0 ciò non sorprende, in quanto la BCE non deve fare affidamento sul mercato più liquido delle obbligazioni sovrane", afferma Spaete, notando che "il maggiore acquisto di obbligazioni corporate fornisce un po' di respiro, visto l'avvicinarsi del limite del 33% in Bund tedeschi" in portafoglio della BCE.
L'analista ritiene peraltro che "il QE 2.0 porterà comunque alla ribalta il problema della scarsità di titoli tedeschi" e "supponendo che l'attuale modello continui, tecnicamente il limite per la "carta" tedesca diventerà vincolante entro la metà del 2021".
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