Bce, a luglio tassi su dello 0,25%. Cautela sullo scudo anti-spread (che sale a 228)

Per frenare l'inflazione possibile una nuova stretta a settembre che però potrebbe essere di mezzo punto

Bce, a luglio tassi su dello 0,25%. Cautela sullo scudo anti-spread (che sale a 228)
di Luca Cifoni
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Venerdì 10 Giugno 2022, 06:55

Tassi su di un quarto di punto da luglio e poi di nuovo in rialzo a settembre. Christine Lagarde indica la via che la Bce seguirà nei prossimi mesi per contrastare l'inflazione. Un'inflazione che - ha avvertito la presidente della banca centrale - nasce dai prezzi energetici ma si sta in qualche modo propagando ad altri settori dell'economia. La decisione, annunciata da Amsterdam, era attesa, ma nei toni e nei dettagli è risultata probabilmente più netta di quanto gli osservatori si attendessero: così ha avuto l'effetto di accentuare il nervosismo sui mercati finanziari, dove è proseguita la vendita di titoli pubblici in particolare dei Paesi periferici. Il rendimento del Btp italiano ha toccato i massimi dal 2014 a quota 3,72% mentre lo spread ha raggiunto i 228 punti base. E anche questo tema è entrato nella comunicazione della Bce: Lagarde ha chiarito che non sarà tollerata la «frammentazione» ma ha ripetutamente rifiutato di indicare soglie su spread e rendimenti al superamento delle quali scatterebbe una specifica azione; limitandosi a confermare che Francoforte dispone degli strumenti necessari, a partire da un opportuno riaggiustamento degli investimenti del programma di emergenza pandemica Pepp. In caso di necessità ne verrebbero definiti di nuovi, ha aggiunto la numero uno della banca centrale. Senza però entrare nel merito di questo futuro scudo anti-spread. Quanto all'attuale programma di acquisto netto di titoli (App) terminerà come previsto il primo luglio, con l'impegno a reinvestire le quote che andranno via via in scadenza.

L'analisi

Il punto di partenza dell'analisi sono previsioni di crescita riviste al ribasso (2,8% nel 2022 invece del 3,7 stimato a marzo) e un quadro di inflazione molto più accentuato (6,8% sempre quest'anno invece del precedente 5,1).

Proprio l'andamento dei prezzi viene valutato con particolare attenzione; Lagarde ha rimarcato come non sia un fenomeno limitato all'energia, anche se lo scenario è ancora diverso da quello americano. In particolare, il 75 per cento del paniere di beni e servizi si muove con un andamento annuale superiore al 2 per cento. Sul fronte delle retribuzioni non si vedono ancora indizi di spirale con i salari, ma ci sono segnali di rialzo tra i quali è stata citata nella conferenza stampa anche la decisione della Germania di portare a 12 euro l'ora il salario minimo.

Dunque nella prossima riunione di luglio saranno rivisti verso l'alto tutti e tre i tassi: quello sulle principali operazioni di rifinanziamento (Mro) passerà da zero a 0,25. Seguirà un'altra mossa a settembre che potrebbe essere anche di mezzo punto. Dopo di che la Bce si metterà su un percorso «graduale ma sostenuto» di normalizzazione, il che vuol dire tassi neutrali rispetto alla situazione economica. Si è così definitivamente esaurita la fase, durata molti anni e storicamente anomala, in cui l'obiettivo della banca centrale era alimentare un'inflazione ridotta allo zero o anche più sotto; ma non è ancora in vista quella in cui occorre intervenire per prevenire un surriscaldamento eccessivo dell'attività economica.

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