Bce alza i tassi, le Borse crollano. Lagarde con i falchi: «Non è finita»

Aumento di 50 punti, lo spread sfonda quota 200. L’impatto su mutui e prestiti di famiglie e imprese

Bce alza i tassi dello 0,5%. Spread a 206, crolla la Borsa. Lagarde: «Inflazione troppo elevata, saliranno ancora»
di Francesco Bisozzi
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 14:34 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 09:48

La Bce chiude i rubinetti e i mercati affondano. Dopo la Fed, anche il consiglio direttivo dell’Eurotower ha deciso di aumentare di 50 punti base il tasso di riferimento, elevandolo così al 2,50%, nel tentativo di imbrigliare l’inflazione che resta alta in tutta Europa. Ma a creare tensione sui mercati è stata soprattutto la maggiore durezza - rispetto al passato - dei commenti con i quali Christine Lagarde ne ha accompagnato l’annuncio insieme all’anticipazione che ha partire da marzo inizierà la vendita dei titoli di Stato in portafoglio.

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Bce alza i tassi, le Borse crollano 


Immediata la reazione dei mercati, con Piazza Affari che ha ceduto il 3,4% in linea con le altre Borse europee.

A sua volta lo spread tra Btp e Bund è balzato oltre quota 200 finendo a 206. «Non ho capito il regalo di Natale che la presidente Lagarde ha voluto fare all’Italia, non comprendo tanta leggerezza», ha commentato il ministro Guido Crosetto. Gli ha fatto eco in serata il ministro Matteo Salvini: «È sconcertante e preoccupante che mentre c’è un governo che sta facendo di tutto per aumentare stipendi e pensioni e tagliare le tasse, la Bce approvi una norma che brucia miliardi di euro di risparmi in Italia e in tutta Europa facendo schizzare lo spread». Nessun commento invece da Palazzo Chigi e dal ministero dell’Economia. 


LA POLEMICA SUL MES
Motivo di polemica è stato invece un’affermazione della Lagarde sul Meccanismo europeo di stabilità. «Ci auguriamo che Roma lo ratifichi presto», ha detto la presidente della Bce. Pronta la risposta del ministro Giancarlo Giorgetti, che giovedì aveva sollecitato modifiche al Trattato perché non inadeguato dopo quanto è accaduto negli ultimi due anni. «C’è anche il Parlamento, che ha dato un indirizzo, non è che io posso andare contro il Parlamento. Sarà quest’ultimo ad esprimersi. Quando si sarà espresso il governo agirà di conseguenza», ha chiosato Giorgetti.

L'INFLAZIONE
Per tornare all’aumento dei tassi, nell’annunciare la manovra la presidente della Bce aveva precisato che «l’inflazione è ancora troppo elevata e secondo le nostre proiezioni si dovrebbe mantenere su un livello superiore all’obiettivo per un periodo di tempo troppo prolungato». E a chi chiedeva se un aumento di 50 punti base rispetto ai primi rialzi di 75 punti stava a significare un frenata sulla stretta, ha risposto: «Non stiamo cambiando direzione e non stiamo rallentando. Stiamo dimostrando resilienza, saremo determinati per un lungo periodo e intendiamo portare i tassi su un livello sufficientemente restrittivo per costringere l’inflazione al 2% nel medio periodo». Quanto all’economia dell’Eurozona, fra il quarto trimestre di quest’anno e il primo trimestre del 2023 si dovrebbe verificare una recessione relativamente breve e poco profonda. Le nuove stime della Bce indicano una crescita economica del 3,4% nel 2022, dello 0,5% nel 2023, dell’1,9% nel 2024 e dell’1,8% nel 2025. Dunque, i veri rischi sono legati allo scenario inflazionistico. «Ora i governi devono mettere velocemente in pratica i piani d’investimento e le riforme concordate con il Recovery Fund e scritte nei vari Pnrr nazionali», ha concluso Lagarde. 
 

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