I dati sono stati rivisti in occasione della Notifica trasmessa alla Commissione europea nei giorni scorsi nell'ambito della Procedura per i disavanzi eccessivi. In particolare, rispetto ai dati diffusi lo scorso 15 marzo, il debito delle Amministrazioni pubbliche per gli anni 2015-18 è stato rivisto al rialzo di 0,8 miliardi nel 2016, 5,5 miliardi nel 2017 e 5,3 miliardi nel 2018. Le revisioni riflettono principalmente l'ampliamento del perimetro delle Amministrazioni pubbliche definito dall'Istat in accordo con l'Eurostat. Sono, infatti, stati inclusi nel perimetro delle Amministrazioni pubbliche: dal 2016 Concessioni autostradali venete; dal 2017 Rete ferroviaria Italiana, FerrovieNord, Invitalia, Cassa del Trentino, Finanziaria per lo sviluppo della Lombardia, Finanziaria regionale abruzzese, Finpiemonte, Finanziaria regionale Valle d'Aosta, Acquirente Unico e Ricerca sul sistema energetico. A seguito delle revisioni, riferisce Bankitalia, il debito delle Amministrazioni pubbliche al 31 dicembre del 2018 ammonta a 2.322 miliardi, pari al 132,2 per cento del Pil; alla fine del 2017 il debito risulta pari a 2.269 miliardi (131,4 per cento del Pil).
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