Bankitalia, mancanza dinamismo imprese è causa gap produttività e crescita

Bankitalia, mancanza dinamismo imprese è causa gap produttività e crescita
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Mercoledì 19 Dicembre 2018, 13:00
(Teleborsa) - "La mancanza di dinamismo delle imprese è una causa fondamentale della lenta crescita della produttività registrata nel paese negli ultimi 20 anni".

Lo ha affermato Salvatore Rossi, Direttore Generale della Banca d'Italia e Presidente dell'IVASS, nel suo intervento di apertura alla Conferenza "Dinamiche industriali e crescita economica", organizzata assieme all'istituto di ricerca CEPR ed all'Istituto Einaudi per l'economia e la finanza. Nel corso della due giorni saranno presentati 29 lavori, selezionati tra oltre 150 capolavori di studiosi autorevoli, provenienti dal mondo accademico e della ricerca a livello internazionale.

Dopo aver parlato della fase di rallentamento che sta vivendo l'economia globale, Rossi si è concentrato sul caso Italia, affermando che "dalla metà degli anni '90, la produttività aggregata è cresciuta a un ritmo significativamente inferiore rispetto a quello evidenziato nell'area dell'euro".

La produttività è rimasta pressoché costante proprio negli anni della rivoluzione della tecnologia dell'informazione quando altri Paesi si avvantaggiavano della globalizzazione e traevano benefici in termini di produttività ha affermato Rossi, spiegando che l'impossibilità di fare lo stesso da parte delle imprese italiane è di solito attribuita all'ampio numero di PMI ed aggiungendo che "la dimensione contenuta della maggior parte delle imprese è una malattia del sistema" e "scaturisce dalla mancanza di dinamismo del mercato".

"Le start-up italiane crescono meno e per un periodo di tempo inferiore rispetto alle nuove imprese degli altri paesi dell'OCSE", ha confermato il Direttore di Palazzo Koch, aggiungendo che esse "subiscono una selezione insufficiente nei loro primi anni di vita".

"Ne consegue che le imprese italiane risultano più vecchie, più piccole e meno produttive di quelle degli altri paesi avanzati".

Fra i motivi che giustificano questo stato di cose vi sono alcune anomalie: la scarsa efficienza giudiziaria e l'elevata leva
finanziaria. "Abbiamo diverse disfunzioni a noi proprie - ha concluso - come l'ampia diffusione dell'evasione fiscale, l'esistenza di legami tra il mondo della politica e gli imprenditori e l'abitudine alle pratiche clientelari, tutti fattori che distorcono la concorrenza nell'economia e rallentano la distruzione creatrice e il ricambio delle imprese, con conseguenze negative per la crescita aggregata".

"Le riforme strutturali necessarie a riportare l'Italia in carreggiata dovrebbero affrontare con coraggio e coerenza tali questioni, che sono diverse e complementari".
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