Bankitalia: boom di acquisti di Btp, 30 miliardi a luglio

Bankitalia: boom di acquisti di Btp, 30 miliardi a luglio
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Giovedì 19 Settembre 2019, 17:15 - Ultimo aggiornamento: 21:43
Prima lo spread alle stelle durante il primo governo Conte. Poi il crollo, con la corsa degli investitori esteri ad acquistare i Btp - ben 30,1 miliardi solo a luglio, scommettendo che l'Italia avrebbe evitato il voto ed un governo a guida Lega fra pulsioni anti-euro e voglia di forzare la mano sui conti pubblici. È l'ottovolante vissuto tutto attorno alla crisi di governo dall'Italia negli ultimi mesi, testimoniato da uno spread crollato dai 240 punti base d'inizio agosto - quando l'ex vicepremier Matteo Salvini fa cadere il governo e chiede «pieni poteri» - ai circa 130 successivi al mandato a fare il governo 'Conte-bis'. E anticipato dagli investitori più scaltri, che già a luglio avevano intravisto una continuità nella linea di dialogo, non rottura, con l'Europa impersonata dall'allora ministro dell'Economia Giovanni Tria.

A scattare un'istantanea di quello che, in quelle settimane, stava passando nella mente di quegli investitori è oggi
Bankitalia. Solo a luglio avevano comprato qualcosa come 30,1 miliardi di titoli, di cui 19,1 pubblici: «ingenti acquisti di titoli italiani di portafoglio» li definisce Via Nazionale. Già il mese prima erano stati 35 miliardi gli acquisti netti, ai
massimi di oltre cinque anni. E c'è da aspettarsi cifre anche superiori per agosto. Se poi ci si mettono anche obbligazioni bancarie e societarie la cifra sale a 36,7 miliardi: un record. I più avveduti si sono insomma messi a scommettere che l'Italia non avrebbe imboccato la strada della rottura con l'Ue sui conti pubblici, che stanno assai a cuore a chi investe in debito. Facendo così impennare i prezzi dei Btp, che per chi avesse investito a inizio 2019 hanno generato una redditività del 12,5%, migliore di Spagna e Portogallo e secondo solo al clamoroso 26% della Grecia.

Una scommessa fondata anche su altri due presupposti: la corsa ai rendimenti, scatenata da uno scenario globale di tassi negativi, che ha reso i Btp appetitosi più che mai. E l'imminente nuovo pacchetto di stimoli monetari della Bce, preannunciato da Mario Draghi in Portogallo a fine giugno e arrivata la scorsa settimana. Con un nuovo quantitative easing che promette di acquistare 20 miliardi di debito al mese finché servirà.

Di quel pacchetto fa parte anche il 'Tltro3', maxi-prestito alle banche che oggi ha registrato un mezzo flop, appena 3,4 miliardi richiesti da parte di 28 banche, contro i 233,5 miliardi da 514 istituti del marzo 2017. Poteva iniziare meglio ed è segno che di liquidità non ne manca. Ma ci sono altre sei aste da qui al 2021, e molti istituti hanno preferito aspettare: l'annuncio, solo la scorsa settimana, di un tasso su parte delle riserve in eccesso che risale a 0% e di un tasso sul Tltro che può scendere a -0,5% richiede alcuni preparativi da parte del management. La prossima asta è a dicembre.
 
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