Utile contabile complessivo a 8,2 miliardi di euro nel 2021 per le dodici maggiori banche italiane contro una perdita di 486 milioni registrata l'anno precedente. E' quanto emerge da una analisi del Centro studi Uilca Orietta Guerra.
La maggiore efficienza, spiega una nota, si evidenzia anche da cost/income in miglioramento per quasi tutte le banche oggetto dell’analisi. La ripresa nel 2021, che grazie al contenimento della pandemia da Covid-19 ha permesso di tornare a una quasi normalità economica, ha consentito la riduzione delle rettifiche su crediti deteriorati per 5,9 miliardi di euro, rispetto al dato dell’anno precedente. Inoltre, l’aumento dei ricavi (+6%) e soprattutto delle commissioni salite a 2,7 miliardi di euro (+13,3%), nonostante la diminuzione del margine d’interesse (–1,6%), permette alle banche di migliorare notevolmente la performance complessiva del conto economico.
“La crescita dell’inflazione – commenta Fulvio Furlan, segretario generale Uilca – erode i salari delle lavoratrici e dei lavoratori e delle pensioni, colpendo soprattutto quelle più basse, che sono la maggioranza, impoverendone il potere d’acquisto. Questo è un fattore di rischio che potrebbe accrescere le tensioni sociali nel Paese e, associato all’aumento dei costi di produzione non sempre trasferibili nei prezzi finali, potrebbe portare le aziende a ridurre il costo del personale con licenziamenti e a utilizzare contratti a termine”.
Per Roberto Telatin, responsabile del Centro Studi Uilca Orietta Guerra, “gli aumenti dei prezzi delle materie prime e del costo dell’energia si stanno trasferendo, com’era prevedibile, già da alcuni mesi, nei prezzi finali di prodotti e servizi, creando problemi finanziari ai consumatori e anche alle imprese. In quest’ambito le incognite della guerra costituiscono motivo di grande preoccupazione”.
Non bisogna dimenticare che i rincari energetici rischiano di far chiudere molte imprese.
“Se non arriveranno sussidi governativi per le imprese che chiudono e i cittadini continueranno a non consumare, si avranno impatti notevoli, non solo sull’economia e sulla società, ma anche nei bilanci degli istituti di credito”, aggiunge Telatin. “Abbiamo di fronte prospettive di enorme difficoltà per il dramma che si sta svolgendo in Ucraina. Libertà e democrazia devono prevalere e serve una mobilitazione collettiva di tutti i Paesi e delle forze politiche e sociali che credono nella democrazia e nel dialogo, per ripristinare la pace al più presto ed evitare disastrose conseguenze umane, sociali ed economiche”, aggiunge Furlan. “Nei settori che seguiamo come Uilca, a partire da quello bancario, serve una strategia chiara, anche con indirizzo politico, che faccia prevalere visioni industriali di lungo periodo, anche in merito a future aggregazioni, inserite in un sistema pluralista in grado di sostenere l’occupazione e lo sviluppo del Paese, sostenere famiglie e imprese e utilizzare al meglio le risorse del Pnrr".