Banche USA: nel 2022 normalizzazione, ma non si torna a pre-pandemia

Banche USA: nel 2022 normalizzazione, ma non si torna a pre-pandemia
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 20:30
(Teleborsa) - La stagione delle trimestrali delle grandi banche statunitensi non permette solo di fare un bilancio dell'anno appena concluso, ma anche di capire cosa pensano gli riservi il 2022. Il secondo anno pandemico, il 2021, è stato un anno da record per i colossi bancari a stelle e strisce, per una serie di motivi: la liquidità immessa dalla Federal Reserve nel sistema ha portato a liquidità e trading senza precedenti, i mercati globali hanno registrato un anno d'oro con una crescita poderosa del valore delle azioni, sempre più persone si sono avvicinate ai mercati azionari, i livelli di IPO e M&A (operazioni che permettono di guadagnare consistenti commissioni) sono stati molto elevati.

Già nel quarto trimestre del 2021 le entrate da trading sono diminuite per diversi istituti e molti osservatori scommettono che questo trend continuerà, visto che quest'anno inizierà la stretta monetaria della banca centrale americana, che ha già iniziato a ridimensionare i suoi acquisti di asset. Le banche con grandi trading desk come Goldman Sachs, JPMorgan e Morgan Stanley sono state le maggiori beneficiarie della volatilità del mercato e ai loro manager è stato chiesto cosa aspettarsi per il 2020 durante le call con gli analisti di questi giorni.

"Nessuno di noi avrebbe potuto prevedere l'ambiente che abbiamo vissuto negli ultimi due anni e in particolare l'ambiente di quest'anno, che è stato ovviamente un notevole vantaggio per la nostra attività", ha detto agli analisti l'amministratore delegato di Goldman Sachs, David Solomon. "Non lo vediamo in alcun modo come un ambiente permanente che continuerà a questo ritmo", ha aggiunto Solomon, chiarendo che la banca sta ancora assistendo a un'attività "ragionevole" nel 2022 e che l'attività potrebbe prosperare indipendentemente dalle condizioni di mercato.

Morgan Stanley, pur prevedendo di non poter ripetere le performance del 2021, non si aspetta che i volumi di scambio tornino ai livelli pre-pandemia. Lo ha dichiarato il Chief Financial Officer Sharon Yeshaya in un'intervista, affermando inoltre: "Abbiamo assistito a una differenziazione nelle politiche delle banche centrali globali che dovrebbero rendere i mercati più attivi". Indipendentemente dall'andamento dei prossimi mesi, ha aggiunto, "siamo stati in grado di guadagnare quote di mercato e questo ci posiziona particolarmente bene all'inizio del 2022".

"Nel nostro scenario base, i mercati e le banche si avviano verso una normalizzazione nel 2022 rispetto agli anni record nel 2020 e nel 2021 e da allora in poi riprendono una crescita modesta", ha detto agli analisti Jeremy Barnum, Chief Financial Officer di JPMorgan Chase. Barnum evidenziato che i volumi di scambio rimarranno comunque elevati nel 2022: "l'inizio di un ciclo di aumento dei tassi potrebbe essere abbastanza salutare per i ricavi del reddito fisso in particolare".

Nel quarto trimestre del 2021, JPMorgan Chase ha registrato un utile di 10,4 miliardi di dollari su ricavi di 29,26 miliardi di dollari; Goldman Sachs ha comunicato un utile di 3,94 miliardi di dollari su un fatturato di 12,64 miliardi di dollari; Morgan Stanley ha registrato un utile netto è stato di 3,7 miliardi di dollari su un fatturato di 14,52 miliardi di dollari; Bank of America ha incassato un utile netto di 7 miliardi di dollari su un fatturato di 22,17 miliardi di dollari; Citigroup ha comunicato un utile netto di 3,2 miliardi di dollari su ricavi di 17 miliardi di dollari. Wells Fargo ha registrato un utile netto di 5,75 miliardi di dollari su ricavi pari a 20,86 miliardi di dollari.
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