Banche, Npl: Parlamento europeo approva nuove regole

Banche, Npl: Parlamento europeo approva nuove regole
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Giovedì 14 Marzo 2019, 19:00
(Teleborsa) - Via libera del Parlamento europeo in via definitiva alle nuove norme Ue per la copertura minima standard dei crediti in sofferenza. Con 426 voti favorevoli, 151 contrari e 22 astensioni, come riporta un comunicato, ha varato nuove misure legislative per mitigare il rischio di possibili e futuri "non performing loans" (Npl), accumulati in seguito alla recessione provocata dalla crisi finanziaria del 2008.
Misure che contribuiranno a rafforzare l'Unione bancaria, a preservare la stabilità finanziaria e la redditività delle banche e a incoraggiare i prestiti, che creano posti di lavoro e crescita in tutta Europa.

COSA SONO - Gli Npl, o crediti deteriorati, sono prestiti con oltre 90 giorni di ritardo o che difficilmente potranno essere interamente rimborsati. Per integrare le norme esistenti sui fondi propri, il Parlamento ha votato l'introduzione di livelli minimi comuni per le coperture delle perdite.

COSA CAMBIA - Ogni banca dovrà accantonare fondi per coprire le perdite causate da prestiti futuri che potrebbero andare in sofferenza. I requisiti di copertura per le banche varieranno a seconda della garanzia di protezione del credito degli Npl (credito assistito da garanzie reali o scoperto).

Le nuove norme, che sono già state concordate in via informale con i Ministri Ue, si applicheranno solo ai crediti deteriorati erogati dopo l'entrata in vigore del regolamento. "Questo nuovo regolamento rappresenta un ulteriore importante passo avanti nella riduzione dei rischi nel settore bancario", ha spiegato il correlatore Roberto Gualtieri.

PAROLA D'ORDINE STABILITA' - "Ora, per la prima volta in assoluto, abbiamo livelli giuridicamente vincolanti per i nuovi Npl in tutte le banche, insieme ai requisiti bancari stabiliti dal meccanismo unico di vigilanza (SSM)", ha commentato la correlatrice Esther de Lange. "Vogliamo migliorare lo stato di salute generale del settore bancario dell'Ue e rendere più stabile il nostro sistema finanziario".
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