C'è l'annunciato differimento della deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti fino al 2026. Un capitolo che vale circa 900 milioni e che costringerà gli istituti a spostare di diversi anni il vantaggio fiscale finora riconosciuto a chi deve mettere in bilancio le tanto odiate svalutazioni o perditi su crediti malati. Poi c'è il nuovo trattamento fiscale delle svalutazione su crediti secondo i nuovi principi contabili con le deduzioni spalmabili da ora in poi in dieci anni. Qualcosa che vale circa 1,1 miliardi e si aggiunge ad altrettante risorse (1,3 miliardi) da ricavare da non ben precisati altri interventi fiscali. In quest'ultimo paragrafo dovrebbe finire l'attesa minore deducibilità degli interessi passivi, (all'86% dall'attuale 100%). Ma secondo fonti del Tesoro la misura potrebbe essere sostituita o ridefinita. E chissà se la possibile correzione peserà meno di quanto già calcoli da Credit Suisse: l'impatto della norma sugli interessi passivi può avere un impatto del 3,9% degli utili delle banche.
IL CASO DELLE POLIZZE
Un capitolo a sé è dedicato al mondo delle assicurazioni. Anche in questo caso si tocca la leva del fisco. E dunque per il mondo delle polizze ci sarà la rideterminazione degli acconti, quindi della prima parte di imposte da versare sui premi. Così dall'aliquota attuale (il 59% per il 2019 e il 74% per gli anni successivi) si passerà al 75% per il 2019, al 90% nel 2020 e al 100% dal 2021. Una partita che nel complesso vale circa 900 milioni. In realtà, non si tratta di un vero aumento della tassazione, ma è destinato comunque ad incidere sulla liquidità delle assicurazioni. A questo proposito, il presidente di Generali Gabriele Galateri ha chiesto di «fare attenzione al settore assicurativo» e alla sua importanza. Tutto da chiarire, invece, l'affondo sulla Rc Auto.
L'obiettivo è «realizzare una Rc Auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio» eliminando «i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro». Lo spirito del governo è quello di tagliare le tariffe al Sud, dove si paga la maggiore rischiosità. Ma è difficile riuscire in questa manovra senza spingere le compagnie ad aumentare i premi a Nord pur di far tornare i conti sulle riserve tecniche. Dunque, in attesa dei chiarimenti necessari, l'ipotesi più probabile è che la partita della polizza equa si giochi sulla portabilità della cosiddetta scatola nera. Ad oggi il maggiore vincolo nel passaggio tra assicuratori è rappresentato proprio dalla scatola nera, che permette lo sconto sul premio ma è legata alla singola compagnia. Di qui la necessità di dover smontare l'intero geolocalizzatore. Su questo passaggio laborioso per l'assicurato è già intervenuta l'ultima legge sulla concorrenza stabilendo la portabilità e l'obbligo di sconto. Di fatto, molti assicurati del Sud si sono già muniti di geolocalizzatore, ma lo sconto non sempre è quello atteso. Anche perché mancano ancora i decreti attuativi per definire le procedure dell'operazione. Passaggio che ora potrebbero essere accelerato.
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