La Banca Mondiale stima che nel 2020 il PIL reale del Paese si sia contratto del 20,3%, sulla scia di una contrazione del 6,7% nel 2019. In altri termini, il PIL del Libano è precipitato da quasi 55 miliardi di dollari nel 2018 a 33 miliardi di dollari nel 2020, mentre il PIL pro capite è diminuito di circa il 40%. "Una contrazione così brutale è solitamente associata a conflitti o guerre", sottolinea la Banca Mondiale, la quale prevede un'ulteriore contrazione del 9,5% nel 2021.
"Il Libano affronta un pericoloso esaurimento delle risorse, compreso il capitale umano, e la forza lavoro altamente qualificata è sempre più probabile che colga potenziali opportunità all'estero, costituendo una perdita sociale ed economica permanente per il Paese - ha affermato Saroj Kumar Jha, direttore regionale della Banca mondiale per la regione del Mashreq - Solo un governo orientato alle riforme, che intraprende un percorso credibile verso la ripresa economica e finanziaria, lavorando a stretto contatto con tutte le parti interessate, può invertire l'ulteriore sprofondamento del Libano e prevenire una maggiore frammentazione nazionale".
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