Occhiali necessari per lavorare al computer? L'azienda dovrà pagarli: la sentenza della Corte europea

La novità è che non sarà necessario che il problema alla vista sia stato causato dall'utilizzo dei dispositivi

L'azienda dovrà pagare gli occhiali se sono necessari per lavorare con il computer: la sentenza della Corte europea
di Alessandro Rosi
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Giovedì 12 Gennaio 2023, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 11:39

Stanchezza agli occhi dopo una giornata di lavoro davanti al computer? Se volete comprare degli occhiali da vista, o delle lenti a contatto, il datore di lavoro dovrà sostenere il costo. E non ci sarà bisogno di dimostrare che il problema sia stato causato dall'utilizzo dello schermo. È questa la conclusione a cui è giunta la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) con la sentenza del 22 dicembre. Il caso è stato esaminato dall'organo giurisdizionale dopo la domanda pregiudiziale presentata da un tribunale rumeno.

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Azienda deve pagare gli occhiali se si lavora con il computer, la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea

La delibera della Corte europea ricorda che, ai sensi della direttiva che regola le disposizioni minime in materia di sicurezza e salute nel lavoro con videoterminali, il datore di lavoro è tenuto a “fornire agli interessati uno speciale dispositivo correttivo” oppure il “il rimborso delle spese” che il lavoratore ha dovuto sostenere.

Il tribunale specifica, in particolare, che il termine "dispositivo correttivo speciale" in questo contesto include occhiali o lenti a contatto.

 

Il caso di Cluj

"Significativi problemi alla vista". È questo il motivo per cui un dipendente dell'Ispettorato generale per l'immigrazione del dipartimento di Cluj ha citato in giudizio la sua azienda. Problemi causati dal lavoro con schermi, mancanza di luce naturale e il sovraccarico neuropsichico. Così, quando il medico gli ha prescritto nuovi occhiali, ha dovuto pagare di tasca propria 2.629 lei rumeni, circa 530 euro. Perché? Il Sistema nazionale rumeno non copriva il rimborso. Ma neanche l'Ispettorato generale ha voluto sostenere la spesa. Allora si è deciso a citarli in giudizio.

Il ricorso

Il lavoratore ha proposto ricorso dinanzi al Tribunale Distrettuale di Cluj per condannare l'Ispettorato Generale al pagamento del costo degli occhiali. La sua domanda, però, è stata respinta. Il tribunale, in particolare, ha citato l'articolo 14 del decreto governativo n.1028/2006, che non prevede il diritto al rimborso dei costi di speciali dispositivi correttivi, ma solo il diritto di ottenere tali dispositivi nel caso in cui fosse necessario l'utilizzo.

Il provvedimento finale

Ma il lavoratore non si è dato per vinto. E ha deciso di presentare ricorso davanti all'Alta Corte di Cluj, che è il giudice del rinvio. Ha chiesto l'annullamento della sentenza e un nuovo esame di merito del caso. Ora la CGUE ha stabilito che il supplemento deve coprire le spese specifiche che il lavoratore interessato ha sostenuto per dotarsi di tale speciale dispositivo correttivo, ai sensi dell'articolo 9, comma 3, della direttiva 90/270.

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