Auto, in agosto vendite in calo del 3%. Fca giù del 16%

Auto, in agosto vendite in calo del 3%. Fca giù del 16%
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Lunedì 2 Settembre 2019, 18:45 - Ultimo aggiornamento: 20:29

Nel mese di agosto in Italia sono state immatricolate 88.939 auto, con un calo del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2018. Il consuntivo dei primi otto mesi del 2019 è di 1.325.162 immatricolazioni, -3,02% rispetto al periodo gennaio-agosto 2018. I dati sono stati resi noti oggi dal ministero dei Trasporti. 

Il gruppo Fca (Alfa Romeo, Chrysler, Jeep, Dodge, Fiat e Lancia) ha registrato un calo delle immatricolazioni del 16,07% a 20.767 veicoli, contro i 24.742 dello stesso periodo dell'anno precedente. Il mese scorso la quota di mercato si è attestata al 23,35%, contro il 26,95% di un anno prima, ma in rialzo di 1,1 punti percentuali rispetto a luglio.

Come emerge dai dati diffusi dal ministero dei Trasporti, nel periodo gennaio-agosto le registrazioni di Fca sono pari a 321.721 unità (-13,02% rispetto allo stesso periodo 2018) e con una quota di mercato pari al 24,3%. Nel mese di agosto le vendite a marchio Fiat sono calate dell'8,37% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso a 13.000 unità, con una quota di mercato scesa al 14,62%, quelle di Alfa Romeo sono scivolate del 68,67% a 1.131 unità, con una quota di mercato dell'1,27%.

Le immatricolazioni del brand Chrysler/Jeep/Dodge sono diminuite del 27,04% a 4.134 unità, con una quota di mercato del 4,65%, mentre quelle di Lancia sono balzate del 95,77% a 2.502 unità, con una quota di mercato del 2,81%. Per quanto riguarda Maserati, le cui immatricolazioni non sono incluse in quelli di gruppo, le vendite di agosto 2019 sono scese del 55,36% a 50 unità. Sei i modelli Fca nella top ten della auto più vendute: Panda, Ypsilon, Renegade, 500X, Compass e 500. Grazie a Panda e 500, Fiat ha ottenuto il 43,8% nel segmento A. 

Michele Crisci, presidente dell'Unrae, l'Associazione delle Case automobilistiche estere, sottolinea che «in uno scenario già difficile auspica che al più presto possa essere pienamente operativo un nuovo Governo, e che questo voglia mettere finalmente e seriamente nella sua agenda il rilancio del settore automotive, uno dei comparti cardine della nostra economia, che ormai da troppo tempo sta soffrendo una crisi ben più grave di quella dell'economia in generale».

Dall'inchiesta congiunturale mensile condotta dal Centro Studi Promotor a fine agosto emerge comunque che nel corso del mese vi è stato un discreto sviluppo nell'acquisizione di ordini che, se dovesse continuare, potrebbe consentire l'avvio di una fase di moderato recupero nel secondo semestre dell'anno.

Secondo Promotor, nell'attuale quadro congiunturale si può ipotizzare che, a fine 2019, il volume complessivo delle immatricolazioni si avvicini al livello del 2018, cioè tocchi quota 1.900.000 unità, che è però un volume ancora largamente insufficiente per assicurare la regolare sostituzione di un parco circolante di dimensioni di tutto rispetto come quello italiano, che ha una consistenza di oltre 39 milioni di autovetture ed è fortemente invecchiato con lo shock della crisi del 2008 e soprattutto con il non ancora avvenuto raggiungimento di un livello di immatricolazioni adeguato negli anni successivi.

 

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