Auto, vendite in crescita a novembre. Fca arretra

Auto, vendite in crescita a novembre. Fca arretra
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Lunedì 2 Dicembre 2019, 18:30 - Ultimo aggiornamento: 21:30
Il mercato italiano chiude novembre con un segno positivo: sono state 150.587 le immatricolazioni, il 2,17% in più dello stesso mese del 2018, che portano il totale dell'anno a quota 1.775.884, in lieve calo dello 0,58% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso.

«Un risultato non negativo, ma neppure brillante, dovuto in larga misura a un forte apporto di immatricolazioni di vetture destinate ad essere vendute sul mercato dei chilometri zero», commenta il Centro Studi Promotor, che rileva un peggioramento del clima di fiducia dei concessionari con una contrazione di 6 punti. La previsione è che il consuntivo dell'intero 2019 chiuda al di sotto di 1.910.564 segnato nel 2018.

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, «ci si dovrebbe rendere conto che avere il parco circolante più vecchio d'Europa è un record non invidiabile per il nostro Paese».

Il gruppo Fca chiude invece con un dato negativo: 34.033 auto vendute, in calo del 4% rispetto allo stresso mese del 2018 e una quota del 22,6% a fronte del 24%. Negli undici mesi le immatricolazioni sono 421.015, il 10% in meno dell'analogo periodo dell'anno scorso, con la quota che scende dal 26,2% al 23,71%. Positivi i risultati di Alfa Romeo che immatricola oltre 2 mila vetture - il 9,9% in più rispetto a un anno fa - e ottiene una quota dell'1,35%, trainato dai due modelli di punta del brand: Stelvio, con una quota dell'11,3% è tra i più venduti della sua categoria, mentre Giulia è al vertice tra le vetture di segmento D nelle versioni berlina.

Volkswagen cresce nei volumi di quasi il 5%, bene anche Renault (+4,35%) mentre Peugeot perde nel mese quasi 8 punti percentuali.

L'Anfia chiede per il 2020 un incremento strutturale del plafond dell'ecobonus, vista la maggiore disponibilità di modelli, inclusi quelli prodotti da Fca. «Il 2020, con l'entrata in vigore dei nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 e delle relative sanzioni, sarà un anno estremamente critico per le Case Auto già impegnate a sostenere investimenti miliardari per la elettrificazione e l'automazione. Il quadro normativo italiano aggiunge incertezza a incertezza, nella assoluta mancanza di un approccio strategico coerente e di un orizzonte almeno di medio periodo», commenta Michele Crisci, presidente dell'Unrae, l'associazione delle Case automobilistiche estere.

 
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