Auto, immatricolazioni ancora giù a febbraio (-22,6%) mentre si aspettano gli incentivi

Auto, immatricolazioni ancora giù a febbraio (-22,6%) mentre si aspettano gli incentivi
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Martedì 1 Marzo 2022, 19:15 - Ultimo aggiornamento: 19:40

Prosegue il momento negativo del mercato auto italiano limitato anche da una serie di vincoli agli approvvigionamenti. Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, a febbraio, sono state immatricolate in Italia 110.869 autovetture, in calo del 22,56% rispetto alle 143.161 registrate nello stesso mese dell'anno precedente.

Nei primi due mesi dell'anno le immatricolazioni hanno raggiunto quota 218.716 unità, che equivale a un calo del 21,1%, con quasi 60.000 immatricolazioni perse rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e ben 125.000 in meno del 2019, l'ultimo anno pre pandemia.

I trasferimenti di proprietà sono stati 406.956, con un aumento del 34% rispetto ai 303.046 passaggi registrati a febbraio 2021. Il volume globale delle vendite è stato pari a 517.825 unità ed ha interessato per il 21,41% vetture nuove e per il 78,59% vetture usate.

Stellantis peggio del mercato

Il Gruppo Stellantis, a cui fanno capo Fca e Peugeot, ha registrato vendite per 41.859 unità, in calo del 29,2% rispetto alle 59.099 immatricolazioni di febbraio 2021. La quota di mercato è salita a febbraio al 37,8% dal 35,8% di gennaio, ma risulta in diminuzione rispetto al 41,6% di febbraio 2021.

L'industria dell'auto attende il rinnovo degli incentivi

"Pur consapevoli della situazione gravissima e delle evidenti priorità che essa pone al Governo italiano, non possiamo ignorare l'andamento ormai critico del mercato auto", ha affermato Michele Crisci, presidente dell'Unrae, associazione che rappresenta le case d'auto estere in Italia, ricordando che nel periodo più recente anche l'attesa degli incentivi ha depresso il mercato dell'auto.

"Ci auguriamo che ricomposta al più presto la crisi internazionale, il Governo possa trovare lo spazio necessario per l'emanazione del Decreto attuativo che consenta la più rapida fruizione del fondo, sia pur ridotto a 700 milioni di euro, previsto nel recente Decreto Legge Energia, per il rifinanziamento degli incentivi".

Anche per l'Anfia, l'associazione che rappresenta l'industria dell'auto italiana, questo ulteriore peggioramento è da attribuire all'effetto attesa degli incentivi stanziati con il decreto bollette. "E' stato finalmente compiuto anche in Italia un primo passo a sostegno della transizione energetica della filiera automotive", afferma a Paolo Scudieri, presidente dell'Anfia, aggiungendo "ci aspettiamo che venga definito al più presto un set di strumenti di accompagnamento alla riconversione produttiva della filiera – soprattutto per le imprese ancora unicamente concentrate sulla tecnologia dei motori a combustione interna, chiamate a investire in ricerca e sviluppo, nuove competenze e nuovi impianti – parte integrante di un ampio piano di politiche industriali per il settore".

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