Atlantia, prove di alleanza con F2i: ricerca di un advisor e nuovi investitori

Atlantia, prove di alleanza con F2i: ricerca di un advisor e nuovi investitori
di Rosario Dimito
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 12:00

«È vero, ci sono contatti con F2i, del resto abbiamo da tempo ottimi rapporti con Renato Ravanelli e alcuni dirigenti del fondo che hanno lavorato in Autostrade: se loro sono favorevoli a entrare nel nostro gruppo, sicuramente siamo ben disposti, visto che la società opera nelle infrastrutture». Gianni Mion conferma che, due anni dopo i primi contatti, si può aprire lo scenario del coinvolgimento di un altro partner di peso nel capitale di Atlantia. Ma il presidente di Edizione, la finanziaria della famiglia Benetton che controlla Atlantia e, a cascata, Aspi, Adr e Telepass, spiega al Messaggero i nuovi obiettivi che si è dato il gruppo e soprattutto l’immutato interesse per Alitalia. «A quest’ultimo proposito - osserva il manager - confermo che Atlantia mantiene la disponibilità a prendere parte della cordata di rilancio della compagnia, all’interno di un piano sostenibile e realizzabile, con partner come Lufthansa».

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Da 16 mesi Atlantia si trova al centro di un caso politico e mediatico che ha provocato pesanti ripercussioni sul suo valore (il titolo dal 14 agosto 2018 a ieri ha lasciato sul campo il 10,66%% pari a 2,073 miliardi) e che ha portato a due svolte manageriali. Due giorni fa il consiglio ha nominato nuovo amministratore delegato Carlo Bertazzo, un manager di «specchiata competenza e fondamentale per il gruppo», precisa Mion che, dall’alto di Edizione coordina le strategie in nome e per conto dei fratelli e nipoti Benetton.

«E’ la persona giusta - aggiunge - per trasformare Atlantia da holding di gestione esecutiva a holding di partecipazione. Non avrà più responsabilità nella gestione delle controllate, che saranno gestite in autonomia dai rispettivi cda, autorevoli e indipendenti. Ciò serve a tenere nella giusta considerazione i soci diversi dal gruppo Benetton: i consigli di Aspi e di Adr saranno infatti aperti ai rappresentanti degli investitori che vorranno condividere con noi le scelte strategiche». Sembra di capire che presto Autostrade, dopo aver cambiato la prima linea manageriale, cambierà anche fisionomia.

«Sì - spiega Mion che è a fianco della famiglia di Ponzano Veneto dal 1986, salvo una parentesi di due anni (2017-2018) - ma prima vogliamo sistemare la questione delle concessioni autostradali». Sarà dunque una rifondazione complessiva della governance che, a breve potrebbe coinvolgere anche Adr e che passerà dall’apertura del capitale. «Confermo, apriremo presto un processo proprio su Adr - precisa - da subito partirà la ricerca di un advisor e, a seguire quella dei potenziali investitori. La stessa cosa che intendiamo fare anche nel caso di Telepass».

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