Attraverso WarnerMedia, AT&T possiede brand di successo dell'intrattenimento e dell'informazione statunitense come CNN, HBO, Cartoon Network, TBS, TNT e i Warner Bros studio. Discovery, che sta tentando di conquistare spazio nel campo dello streaming con la piattaforma Discovery+, controlla invece reti come HGTV, Food Network, TLC e Animal Planet. Il closing della transazione dovrebbe avvenire a metà del 2022, dopo l'approvazione dell'accordo da parte degli azionisti di Discovery e l'ottenimento delle approvazioni normative.
Secondo quanto spiegato da AT&T in una nota, l'operazione ha diversi vantaggi per gli stakeholder della società di telecomunicazioni: permette ad AT&T maggiori investimenti nelle aree di maggiore crescita come banda larga mobile e fissa, migliora la struttura del capitale e rende la AT&T-post closing una delle società a banda larga in fibra e 5G con la migliore capitalizzazione negli Stati Uniti, e infine una struttura con due società indipendenti affina la focalizzazione sugli investimenti e attrae la migliore base di investitori per ciascuna azienda.
"Questo accordo unisce due leader dell'intrattenimento con punti di forza complementari e posiziona la nuova società come una delle principali piattaforme globali di streaming diretto al consumatore - ha commentato il CEO di AT&T John Stankey - Supporterà la fantastica crescita e il lancio internazionale di HBO Max con l'impronta globale di Discovery e creerà efficienze che possono essere reinvestite nella produzione di contenuti più interessanti per dare ai consumatori ciò che desiderano".
Allo stesso tempo, la vendita segnala un sostanziale fallimento degli sforzi di AT&T nel campo dei media e un'inversione di marcia rispetto ai recenti piani. La società aveva infatti acquistato i brand media per 85 miliardi di dollari meno di tre anni fa. AT&T si concentrerà ora sulle forniture di banda larga e nel campo delle telecomunicazioni, dove è impegnata nello sviluppo dell'infrastruttura 5G. L'operazione ha una ratio simile a quella che aveva portato Verizon a vendere la propria divisione media (che comprende i brand Yahoo e AOL) al fondo di private equity Apollo Global Management per 5 miliardi di dollari a inizio mese.
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