Il quotidiano La Stampa ha svelato nella giornata di ieri l'operazione che ha portato le forze dell'ordine italiane a ritrovare 29 milioni di dosi pronte per la somministrazione in uno stabilimento nella provincia di Frosinone a cui AstraZeneca ha inviato il vaccino per essere infialato. Lotti sospetti, "che non tornavano nei conti della Commissione" ha spiegato Draghi durante l'informativa al Senato di ieri. L'ispezione è stata ordinata dal ministro della Salute Roberto Speranza su indicazione del presidente del Consiglio, infatti, dopo che la Commissione Ue aveva chiesto a Palazzo Chigi di indagare sullo stabilimento. Le 29 milioni di dosi ritrovate erano dirette in Belgio, hanno confermato le autorità italiane.
"Al momento non sono previste esportazioni oltre ai paesi COVAX. Ci sono 13 milioni di dosi di vaccino in attesa di rilascio del controllo qualità per essere inviate a COVAX come parte del nostro impegno a fornire milioni di dosi ai paesi a basso reddito: il vaccino è stato prodotto al di fuori dell'UE e portato nello stabilimento di Anagni per essere riempito in fiale", ha spiegato AstraZeneca chiarendo che gli altri 16 milioni di vaccino "in attesa del rilascio del controllo di qualità" saranno destinate all'Europa. Una posizione che però non ha convinto del tutto i funzionari europei che temono che la partita di vaccini fosse destinata prima dell'ispezione all'export verso altri Paesi, Regno Unito in testa. Breton ha ribadito l'importanza della piena trasparenza sul numero di dosi che vengono prodotte nei siti europei di AstraZeneca.
Nel frattempo Londra e Bruxelles hanno firmato un'intesa per impegnarsi a collaborare sulla distribuzione dei vaccini a tutti i cittadini. "Stiamo tutti affrontando la stessa pandemia e la terza ondata rende la cooperazione tra l'Ue e il Regno Unito ancora più importante – si legge in una nota congiunta – Date le nostre interdipendenze, stiamo lavorando su misure specifiche che possiamo intraprendere - a breve, medio e lungo termine - per creare una situazione vantaggiosa per tutti ed espandere l'offerta di vaccini per tutti i nostri cittadini". "Alla fine, l'apertura e la cooperazione globale di tutti i paesi saranno fondamentali per superare finalmente questa pandemia e garantire una migliore preparazione per affrontare le sfide future. Continueremo le nostre discussioni", conclude il comunicato.
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