Assemblea Confindustria Bergamo: aziende a confronto sulla competitività sostenibile

Assemblea Confindustria Bergamo: aziende a confronto sulla competitività sostenibile
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Martedì 6 Dicembre 2022, 13:15
(Teleborsa) - "Competitività sostenibile, due prospettive, una direzione" è il tema dell'Assemblea di Confindustria Bergamo, riunitasi ieri a Ranica, per fare il punto della situazione italiana, alla luce della difficile congiuntura internazionale e del recente varo della Manovra finanziaria. "Non esiste futuro di sviluppo e di crescita senza competitività e senza che questa crescita sia sostenibile", ha spiegato Giovanna Ricuperati, Presidente di Confindustria Bergamo, aggiungendo "significa attrezzare le imprese ed il territorio per affrontare le sfide del futuro dal punto di vista dei processi ed anche delle infrastrutture".

"Non esiste azienda competitiva in un territorio nn competitivo. E' una logica di sistema sulla quale vogliamo lavorare nei prossimi anni a supporto delle imprese, perché possano affrontare questa transizione e non subirla, in modo che non diventi un preso troppo grande per la loro sopravvivenza", ha spiegato la Presidente Ricuperati.

A proposito del calo demografico, di cui si è parlato all'evento, la Presidente di Confindustria Bergamo ha affermato che "occorre lavorare sulle politiche demografiche a supporto della natalità, ma anche su politiche emergenti che coprano il gap che le aziende stanno vivendo, come l'immigrazione e l'attrazione di nuovi talenti dall'estero, tutte traiettorie che vanno messe in campo con urgenza".

All'evento si è parlato di energia e di sicurezza e quindi di tutte le soluzioni che possano garantire la copertura da rischi futuri - ha sottolineato Ricuperati - come le rinnovabili, il nucleare e le politiche estrattive. Il nucleare di nuova generazione potrebbe essere una soluzione ma anche l'idrogeno".


All'assemblea è intervenuto anche il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha sollecitato un aggiustamento delle misure contenute in Manovra di bilancio, in modo che "abbia come stella polare il lavoro e la crescita del Paese". "Alcuni interventi previsti come quelli sulla flat tax ed i prepensionamenti - ha detto il numero uno di Confindustria - bruciano risorse che sarebbero da destinare a misure per lo sviluppo e la crescita del Paese".

"Positivo per noi è stata a volontà espressa dal governo di mettere buona parte dell'intervento sul caro bollette", ha riconosciuto Bonomi, ricordando che è stato effettuato un "intervento forte di 21 miliardi sui 35 complessivi per tamponare l'emergenza del costo energetico" sino alla fine del primo trimestre dell'anno prossimo. "Positivo - ha proseguito - è stato il provvedimento sulla gas release, cioè l'aumento della produzione di gas nazionale da offrire a prezzi calmierati a imprese e famiglie".

"Positivo è anche l'aver mantenuto un quadro di finanza pubblica nelle giuste dimensioni". ammette Bonomi, ricordando che "era importante proseguire il cammino di discesa del debito pubblico avviato dal Governo Draghi nel nostro interesse, perché l'anno prossimo entrerà in vigore il nuovo Patto di Stabilità e Crescita e noi ci dovremo sedere al tavolo delle trattative con tutta la nostra dignità".

La Manovra - ha affermato il numero uno di Confindustria - "non ci convince quando non si fanno alcuni interventi per mancanza di risorse, quando queste vengono utilizzate per altri interventi". A proposito del taglio del cuneo fiscale - ha ricordato- "avevamo proposto un intervento shock di 16 miliardi, concentrato sulle fasce di reddito sotto i 35mila euro, due terzi a favore dei lavoratori, un terzo a favore delle imprese. Noi riteniamo che le risorse ci siano per fare questi interventi ed io credo che ci voglia il coraggio di riconfigurare un 4-5% di spesa pubblica". "In un Paese dove abbiamo una spesa pubblica corrente annuale di oltre 1.000 miliardi - ha aggiunto - credo che riconfigurare un 4-5% si possa tranquillamente fare".

"Questo è un Paese che qualche riflessione sul mondo del lavoro la deve fare e in maniera molto approfondita, ma la cosa che mi colpisce di più è che siamo in un paese dove si pagano più tasse sul lavoro e meno sulle rendite. E questa è una anomalia che esiste solo nel nostro Paese", ha concluso Bonomi.
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