Assegno Unico figli 2021, boom di domande all'Inps: oltre 45.000 in una giornata. Come chiederlo

Assegno Unico per i figli: boom di domande all'Inps. Oltre trentamila in mezza giornata. Come chiederlo
di Giusy Franzese
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Giovedì 1 Luglio 2021, 16:17 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 09:23

È boom di domande per l’assegno temporaneo per i figli, quello che a regime da gennaio prossimo si chiamerà “assegno unico”. Già dopo poche ore dall’apertura della procedura sul sito dell’Inps erano arrivate migliaia di domande. Al rilevamento delle 14 e 30 erano già oltre 30.000 domande per circa 52.000 minori (ogni famiglia può avere ovviamente più di un figlio). Ma è un flusso continuo. Nel tardo pomeriggio le domande erano arrivate a 45.000 per 75.000 minori. L'87% delle domande è stato inserito direttamente dai cittadini sul sito Inps.

INPS: assegno temporaneo per i figli minori, le domande da oggi fino al 31 dicembre

Assegno temporaneo, a chi spetta

In questa fase (da luglio a dicembre) l’assegno unico spetta a tutto coloro che non accedono agli assegni per il nucleo familiare e le altre agevolazioni per la famiglia, ovvero lavoratori autonomi, disoccupati e anche chi già gode del reddito di cittadinanza. «Da oggi il primo pezzo del Family Act diventa realtà: con l‘assegno per i figli una platea di due milioni di famiglie che finora non ha avuto aiuti riceverà, su base Isee, un assegno per figlio fino a 167 euro, che aumenta a partire da tre figli e per i figli con disabilità.

Chi già prendeva gli assegni al nucleo familiare li riceve aumentati. Sono 3 miliardi in più: per uscire dalla pandemia investiamo nelle famiglie. Ripartiamo dalle bambine e dai bambini del nostro Paese. È un segnale vero di fiducia e speranza. È l‘Italia che investe nelle nuove generazioni e costruisce il futuro» ha commentato su Facebook la ministra della Famiglia e Pari Opportunità Elena Bonetti.

 

I BENEFICIARI

In base alla norma “ponte” approvata a inizio giugno dal governo in questa fase possono beneficiare dell’assegno i nuclei familiari con figli minori a carico che non hanno diritto all‘assegno per il nucleo familiare (Anf), cioè lavoratori autonomi, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, titolari di pensione da lavoro autonomo e nuclei familiari che non hanno tutti i requisiti necessari per avere diritto all‘An. Rientrano tra i i beneficiari anche disoccupati che hanno finito la Naspi, incapienti e inattivi, così come i beneficiari del reddito di cittadinanza che non percepiscono l’assegno familiare.

Si tratta di una platea di oltre due milioni di persone che fino ad oggi, al massimo, poteva usufruire solo delle detrazioni per i figli a carico dalla dichiarazione dei redditi.

I REQUISITI

L’assegno vale per i figli da zero a 18 anni. Non bisogna superare un Isee familiare di 50.000 euro. Possono richiedere il beneficio i cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea; i titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; i cittadini extra Ue con permesso di soggiorno per lungo periodo, per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale. È, inoltre, necessario essere residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

LA PROCEDURA

La procedura per la presentazione della domanda è stata aperta oggi, primo luglio. La domanda può essere presentata fino al 31 dicembre 2021, utilizzando i consueti canali: portale web Inps, utilizzando l‘apposito servizio online tramite Spid, Carta di identità elettronica 3.0 (Cid), Carta nazionale dei servizi (Cns) e Pin Inps rilasciato entro il 1° ottobre 2020; Contact Center Integrato; Enti di Patronato. Per le domande presentate entro il 30 settembre 2021 saranno riconosciuti gli arretrati dal 1° luglio.

La procedura è estremamente semplificata, basta inserire codice fiscale dei figli minori e l‘Iban su cui accreditare le somme, oltre ad avere un ISEE in corso di validità  (che non deve essere allegato).

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QUANTO SPETTA

L’importo dell’assegno varia a seconda del reddito Isee (più è basso il reddito più è alto l’assegno) e del numero dei figli (è identico per il primo e il secondo figlio, maggiorato del 30% dal terzo in poi): si va quindi da un massimo di 217,8 euro a figlio al mese (un nucleo con tre figli minorenni e un Isee inferiore a settemila euro) fino a scendere a 30 euro (per chi ha un Isee compreso tra i 39.900 euro e 50.000 euro, soglia oltre la quale non si prende nulla). Una famiglia con reddito nella prima fascia di reddito e tre figli minorenni riceverà 653 euro al mese, che nel semestre diventano un bel tesoretto di 3.918 euro. Una famiglia simile come componenti ma che si trova nella fascia di reddito più alta prenderà 90 euro al mese, ovvero 540 euro. In presenza di ragazzi disabili l’assegno è aumentato di 50 euro al mese. Il beneficio medio, secondo i calcoli del governo, si aggira intorno ai 1.056 euro all’anno per nucleo e 674 euro per figlio. Oltre i 50.000 euro di Isee, come detto, non è previsto nulla. Il costo complessivo in questi sei mesi di “ponte” sarà di 1,5 miliardi di euro.

L’ACCREDITO

Il pagamento dell’assegno sarà effettuato con accredito su conto corrente, bonifico domiciliato, carta di pagamento con Iban o libretto postale intestati al genitore richiedente. In caso di genitori separati legalmente o divorziati con affido condiviso, il pagamento è diviso al 50 per cento tra i due genitori, oppure effettuato all‘unico genitore richiedente in presenza di un accordo tra di loro.

CUMULABILITÀ CON REDDITO DI CITTADINANZA

Chi già percepisce il Reddito di Cittadinanza non deve presentare la domanda, in quanto la quota di assegno spettante sarà pagata d‘ufficio dall‘Inps direttamente sulla carta di pagamento RdC. Tuttavia, i due strumenti non si cumulano pienamente. Dall’importo complessivo verrà sottratta la quota del RdC imputabile alla presenza di figli nel nucleo.

LA MAGGIORAZIONE

Per quanto riguarda coloro che sono già beneficiari di assegno al nucleo familiare (Anf), dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021 sarà loro corrisposta una maggiorazione di 37,5 euro per ciascun figlio, per i nuclei familiari fino a due figli, e di 55 euro per ciascun figlio, per i nuclei familiari di almeno tre figli. La maggiorazione è riconosciuta anche in presenza di figli maggiorenni inabili ad un proficuo lavoro, oltre che di figli con età compresa tra i 18 e i 21 anni se studenti o apprendisti e appartenenti a nuclei numerosi. Le modalità di presentazione della domanda restano le stesse attualmente in vigore. Gli aumenti saranno corrisposti a circa 4 milioni di lavoratori dipendenti per un costo complessivo di ulteriori 1,5 miliardi.

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