Assegno unico più alto nel primo anno di vita del figlio e per famiglie numerose. E arriva il rinnovo automatico per chi già lo riceve

Maggiorazione del 50% per i neonati sotto i 12 mesi e per le famiglie in cui ci sono tre o più figli. Tutte le novità in manovra

Assegno unico più alto nel primo anno di vita del figlio e per famiglie numerose. E arriva il rinnovo automatico per chi già lo riceve
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Sabato 24 Dicembre 2022, 14:54

Assegno unico. Entrato in vigore nel marzo di quest’anno in sostituzione di varie forme di sostegno alle famiglie, viene potenziato in sede di manovra. Le modifiche principali sono quattro. In primo luogo per i figli di età inferiore a un anno scatta una maggiorazione del 50 per cento dell’importo stabilito dalle tabelle (175 euro mensili che si riducono al crescere dell’Isee del nucleo).

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Assegno unico, cosa cambia

Stesso aumento del 50 per cento è previsto per le famiglie in cui ci sono tre o più figli per ciascun bimbo di età compresa tra uno e tre anni.

In questo caso però l’incremento del beneficio si applica solo in presenza di un Isee fino a 40 mila euro. Se nel nucleo ci sono quattro o più figli la maggiorazione già prevista e pari a 100 euro sarà elevata a 150. Infine la manovra renede strutturale la maggiorazione delle somme per le famiglie con disabili, che in precedenza si applicavano solo per il 2022.

Il congedo parentale


La legge interviene poi sul congedo parentale fino al sesto anno di vita del bambino, prevedendo che per una mensilità la relativa indennità sia riconosciuta nella misura dell’80 per cento invece che del 30. Questa misura era originariamente prevista solo per le mamme ma è stata poi corretta con un emendamento: ora il congedo “arricchito” potrà essere sfruttato, alternativamente, da entrambi i genitori.

Le domande

Dal primo marzo del 2023, coloro che nel corso del periodo gennaio 2022 - febbraio 2023 abbiano presentato una domanda di assegno unico e universale per i figli a carico, accolta e in corso di validità, beneficeranno dell'erogazione d'ufficio della prestazione da parte dell'Inps, senza l'onere di presentare una nuova domanda.

Le novità

Potranno, invece, presentare domanda coloro che non hanno mai fruito dell' Assegno Unico e quanti avevano prima del 28 febbraio 2023 trasmesso una istanza che non è stata accolta o non è più attiva. Una misura di semplificazione per l'utenza, realizzata anche grazie ai fondi garantiti dal Pnrr, che punta a valorizzare le banche dati dell'Istituto per rendere alla cittadinanza un servizio innovativo: i dati dell'istanza, infatti, saranno automaticamente prelevati dagli archivi dell'Istituto, che procederà a liquidare la prestazione in continuità.

Eventuali variazioni delle informazioni precedentemente inserite nella domanda di assegno unico trasmessa a INPS prima del 28 febbraio 2023 (a titolo d'esempio: nascita di figli, variazione/inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazioni iban, maggiore età dei figli …) dovranno essere comunicate dai richiedenti, integrando tempestivamente la domanda già trasmessa. Per quanto attiene la decorrenza della prestazione, si ricorda che - per le domande presentate entro il 30 giugno del 2023 - l' Assegno è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno. Per la quantificazione dell' Assegno permane, per tutti i beneficiari, l'onere di procedere alla presentazione della nuova DSU per l'anno 2023. In assenza di una nuova DSU, correttamente attestata, l'importo dell' Assegno unico e universale sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa.

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