Assegno unico, congedo parentale, bonus sociale bollette: tutte le novità per la famiglia in Manovra

La tregua fiscale sulle cartelle contenuta in manovra prevede la cancellazione delle cartelle fino a mille euro e fino al 2015

Assegno unico, congedo parentale e bonus sociale bollette: tutte le novità in arrivo in Manovra
di Roberta Amoruso
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Martedì 22 Novembre 2022, 18:21 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 08:46

«Questa è una manovra figlia di scelte politiche, come è giusto e normale che sia per un governo politico, abbiamo scelto e concentrato le risorse, è una manovra coraggiosa, coerente con gli impegni che abbiamo preso con il popolo italiano e che scommette sul futuro». Pesa 35 miliardi, di cui 21 dedicai al caro-energia, la prima manovra di Giorgia Meloni da premier.

Pensioni, quota 103 con assegno ridotto: fino a 67 anni c’è il tetto a 3mila euro. Bonus per chi resta al lavoro

CORAGGIO E PRUDENZA

L’approccio «prudente e realista che tiene conto della situazione economica» ha portato a una rotta «sostenibile per la finanza pubblica», tra sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione. Mentre altre risorse sono stanziate per Interventi di riduzione del cuneo fiscale e dell’Iva su alcuni prodotti, di aumento dell’assegno unico per le famiglie, per agevolazioni sulle assunzioni a tempo indeterminato per donne under 36 e per percettori di reddito di cittadinanza, per la proroga delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa per i giovani.

IL TAGLIO DEL CUNEO

«Sul taglio del cuneo, l'obiettivo della legislatura rimane il 5%. Ci arriveremo», ha promesso Meloni. Ma nella manovra c'è un primo passo importante, con una misura che risulta la più costosa dopo l'intervento contro il caro-energia.

Per ora con il taglio del cuneo «non solo confermiamo quello del 2% redditi fino a 35mila euro interamente lato lavoratore ma aggiungiamo un ulteriore punto per i redditi fino a 20mila euro», ha detto il premier «È la misura più costosa di tutta la legge di bilancio: costa 4 miliardi di euro e questo indica che l'altra priorità del governo è per aumentare» lo stipendio a «coloro che hanno redditi più bassi».

FISCO

In materia fiscale, si estende la flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite Iva e si ampliano le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti, oltre a intervenire con una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze del COVID-19 e dell’impennata dei costi energetici. Ma vediamo nel dettaglio.

CARTELLE

La tregua fiscale sulle cartelle contenuta in manovra prevede la cancellazione delle cartelle fino a mille euro e fino al 2015, mentre quelle sopra i mille euro il contribuente pagherà tutto l’importo, «senza sanzioni né interessi, con una rateizzazione di 5 anni», ha detto il viceministro dell’economia Maurizio Leo in conferenza stampa. «Le cartelle di ammontare ridotto, fino 1.000 e fino al 2015, quindi non più esigibili, le togliamo via perché sono pure passati i 7 anni», ha detto il viceministro. «Invece per un ammontare superiore, si paga tutta l’imposta senza sanzioni, senza interessi, e con una rateizzazione 5 anni».

C’era la necessità di «togliere di mezzo questo stock imponente, circa 1.132 miliardi di carichi affidati all’agente di riscossione, di cui secondo la Corte dei Conti solo il 6-7% è riscuotibile: quindi dobbiamo smaltire l’inesigibile, non possiamo tenere ancora questo stock di cartelle». Per gli altri carichi pendenti, «non c’è nessun tipo di sanatoria, né agevolazione ai contribuenti - ha ribadito Leo -, facciamo pagare tenendo conto delle difficoltà e del carico sanzionatorio elevatissimo».

GLI ALTRI DEBITI FISCALI

Leo ha quindi illustrato nel dettaglio come viene articolata la tregua fiscale. Per chi ha «presentato dichiarazioni fino al 2021, è stato diligente e ha esposto le imposte, ma non aveva le risorse» per situazioni di difficoltà, «deve pagare tutte le imposte, mentre si applica una sanzione più bassa del 3% e si dà uno spettro temporale di pagamento quinquennale». Poi, coloro che hanno «presentato la dichiarazione ma non hanno potuto mettere in evidenza tutti i redditi», dovranno «pagare tutta l’imposta, con sanzioni del 5% ma in uno spettro temporale di 2 anni. Abbiamo già questo istituto, che è il ravvedimento operoso ma si paga in un anno: ora diamo la possibilità di uno spazio temporale più ampio», ha spiegato. In tutti i casi in cui il contribuente sia stato «raggiunto da avviso di accertamento, processo verbale della guardia di finanza, la regola è sempre pagare tutta l’imposta, con sanzioni del 5%. In questi casi - ha proseguito - o fai l’acquiescenza, quindi accetti tutto quello che dice il fisco e c’è una riduzione della sanzione; oppure, se non accetti, e questa è la novità - ha evidenziato Leo - ti metti seduto con il Fisco, esponi le tue ragioni e sulla base di un contraddittorio si può arrivare anche ad una sanzione più bassa, ma si realizza quella ‘compliancè, ovvero un rapporto più sereno tra contribuente e Fisco». Mentre «se ci sono già dei contenziosi in piedi, anche lì ci sono due possibilità e sono entrambi istituti che già esistono: la conciliazione giudiziale, a tavolino, con cui si definisce l’esatta pretesa giudiziaria con una sanzione al 5% e rateizzazione in 5 anni; oppure un meccanismo che già esiste, una misura che teneva conto dell’esito contenzioso e si pagava una certa percentuale». L’ultimo tassello, infine, ha concluso, riguarda le cartelle.

PENSIONI

Sul fronte delle pensioni, oltre alla conferma di “opzione donna” rivisitata e “Ape sociale”, si attua l’indicizzazione delle pensioni al 120% e si introduce per l’anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico, che permette di superare la Legge Fornero in attesa della riforma in arrivo l’anno prossimo: si potrà uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi decide di restare al lavoro.

«Abbiamo deciso di aiutare le pensioni minime», ha spiegato il premier Meloni in conferenza stampa,
illustrando la manovra di bilancio. «Le pensioni minime saranno rivalutate del 120%, l'aumento maggiore in rapporto all'inflazione lo avranno le pensioni più basse. Tutte le pensioni fino a 2mila euro saranno rivalutate del 100%», prosegue la presidente del Consiglio.

OPZIONE DONNA

Prorogata per il 2023 Opzione donna con modifiche: in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi. Confermata anche Ape sociale per i lavori usuranti.

LA FINESTRA TRANSITORIA A QUOTA 103

Chi ha i requisiti per l’accesso a Quota 103, ovvero almeno 62 anni di età e 41 di contributi, a fine 2022 dovrà attendere per l’uscita il mese di aprile 2023 se lavoratore privato e il mese di agosto se lavoratore pubblico. Secondo quanto si apprende, infatti, la manovra prevede una finestra mobile di tre mesi per i lavoratori privati e di sei mesi per i pubblici ma solo per chi raggiunge i requisiti entro dicembre l’attesa sarà di 7 mesi. Per la misura si prevede uno stanziamento di 510 milioni per il primo anno, 1.528 per il secondo e 498 per il terzo. La platea degli interessati è di 48mila persone. Ma chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti non potrà prendere una pensione superiore a 5 volte la minima, quindi tra i 62 e i 67 anni, fino a maturazione dei requisiti», ha detto Meloni.

BONUS PER CHI RIMANE AL LAVORO

Ma c’è anche un incentivo a rimanere al lavoro. «È rinnovato il bonus Maroni in manovra, ha detto il vicempremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ricordato l’ex segretario ed ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni: «Oltre ad aver fermato la Fornero che era un nostro obbligo non politico ma sociale, chi ha raggiunto limiti ma andrà avanti a lavorare avrà un premio del 10% sullo stipendio». «Inizia un percorso», ha aggiunto.

TORNANO I VOUCHER

Tornano i  voucher, i cosiddetti buoni lavoro, cancellati nel 2017 dal Governo Gentiloni dopo un dibattito politico a dir poco tempestoso e introdotti per la prima volta nel 2003 con la legge Biagi ma operativi solo dal 2008 come forma di pagamento alternativa in caso di lavoro occasionale accessorio, o di prestazioni saltuarie. L'occasione per reintrodurre uno strumento che dal 2018, dal dl dignità in poi, ha conosciuto una profonda trasformazione, è la manovra 2023 presentata oggi dal premier Giorgia Meloni. Sarà dunque possibile, dal 1 gennaio prossimo, ricorrere ai buoni lavoro per i settori dell'agricoltura, del comparto Horeca, e della cura della persona, in particolare per quel che riguarda i lavori domestici. Il nuovo 'assegno' dunque avrà un valore nominale di 10 euro lordi all'ora, 7,50 euro netti, e un tetto di reddito per i lavoratori, fino a 10mila euro l'anno.

Obiettivo quello di avere «uno strumento utile per regolarizzare il lavoro stagionale e quello occasionale» da accompagnare a «controlli molto rigidi» per «evitare storture». Il governo Meloni dunque raddoppia il tetto di reddito ammissibile rispetto a quanto previsto attualmente dalle norme introdotte con il Dl dignità che aveva fissato a 5mila euro , per le 'prestazioni occasionalì rigidamente circoscritte, il reddito massimo per i lavoratori , indipendentemente dal numero dei committenti e imponendolo anche ai quei datori di lavoro che avessero attinto da questo canale per evitare derive nell'uso di uno strumento dedicato a regolarizzare il lavoro saltuario

STOP AI NEGOZI APRI-CHIUDI

Nella manovra finanziaria, secondo quanto ha spiegato Meloni, «ci sarà «una norma di contrasto alla concorrenza sleale a esercizi 'apri e chiudì cioè quelli che aprono, non versano un euro alle casse dello Stato, chiudono prima dei controlli, spariscono e ricominciano da capo. Ora quando l'Agenzia delle entrate ha avvisaglie, convoca (quegli imprenditori, ndr) e se non ha le rassicurazioni necessarie, può cancellare l'Iva o chiede una fideiussione sul pagamento delle tasse». «È una misura di buon senso, perché i commercianti devono essere difesi».​ 

CARO ENERGIA

Le risorse destinate alle misure contro caro energia per i primi tre mesi del 2023 che consentiranno di aumentare gli aiuti a famiglie e imprese allargando anche la platea dei beneficiari ammontano a oltre 21 miliardi di euro. Nel dettaglio, confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%. Per il comparto sanità e per gli enti locali, compreso il trasporto pubblico locale, stanziati circa 3.1 miliardi. Per le famiglie, invece, è stato estero il bonus sociale, elevando il tetto isee da 12.000 a 15.000 euro. Nella stessa manovra è stata poi prevista l’introduzione di un tetto al prezzo delle rinnovabili pari a 180 euro per megawattora. Un modo per dare un freno alla speculazione sganciare fino a giugno 2023 i prezzi delle rinnovabili, prodotte a costi molto bassi, da quelli stellari del gas. In questo modo sarà messo insieme un tesoretto di extraprofitti che lo Stato potrà utilizzare per calmierare le bollette finché non sarà passata la tempesta.

PACCHETTO FAMIGLIA

Come detto, tra le misure destinate alle famiglie c’è il bonus sociale bollette, destinato alle famiglie più fragili, confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro.

CARTA SOCIALE PER LA SPESA

Poi, ci sono le misure contro inflazione - Riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile. Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila gestita dai comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di “buoni spesa” da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.

ASSEGNO UNICO

Assegno unico per le famiglie con 3 o più figli (610 milioni) - Per il 2023 sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli. Confermato l’assegno per i disabili che diventa strutturale.

PREMI DETASSATI

E ancora, nell’ambito del pacchetto lavoro, ci sono i Premi di produttività detassati Per i dipendenti è fissata un’aliquota al 5% per premi di produttività fino a 3.000 euro.

AGEVOLAZIONI ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO

Agevolazioni alle assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi fino a 6 mila euro per chi ha già un contratto a tempo determinato e in particolare pe le donne under 36 e per i percettori del reddito di cittadinanza.

AGEVOLAZIONI PER ACQUISTO PRIMA CASA

Proroga per il 2023 delle agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36 Flat tax incrementale per i lavoratori al 15% - Introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro.

CAPITOLO SCUOLE

Per le scuole paritarie è previsto il ripristino del contributo (70 milioni) + trasporto disabili (24 milioni).

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