Assegno unico più ricco, l'aumento sarà doppio. Crescono importi (in base all'inflazione) e soglie Isee

Da febbraio pronta la rivalutazione dell’8,1%. Per molte famiglie il beneficio effettivo è più alto

Assegno unico più ricco, l'aumento sarà doppio. Crescono importi (in base all'inflazione) e soglie Isee
di Luca Cifoni
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Venerdì 10 Febbraio 2023, 00:16 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 10:31

Doppio aumento per l’assegno unico e universale (Auu), che da questo mese sarà rivalutato in base all’andamento dell’inflazione: ma lo scatto dell’8,1 per cento riguarderà non solo gli importi (a partire da quello base di 175 euro mensili) ma anche le soglie Isee in base alle quali il beneficio viene graduato. Siccome però è improbabile che i valori dell’indicatore (riferiti all’anno 2021) siano cresciuti come l’indice dei prezzi al consumo lo scorso anno, il miglioramento effettivo per molte famiglie sarà maggiore e in vari casi a due cifre.

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LA DECORRENZA

Le tabelle ufficiali non sono ancora state diffuse, ma è noto il tasso di rivalutazione che sarà appunto pari all’8,1 per cento ovvero all’aumento medio dell’indice lo scorso anno. La scelta è stata di applicarlo agli assegni in pagamento a febbraio, ma con decorrenza dal mese di gennaio: contemporaneamente scatteranno gli ulteriori incrementi decisi con la legge di Bilancio, che riguardano i bambini di età inferiore a un anno, i nuclei con 3 figli (e Isee non superiore a 40 mila euro) e la maggiorazione forfettaria per le famiglie con 4 figli. In tutti questi casi l’aumento sarà del 50 per cento, che si aggiunge naturalmente all’effetto della rivalutazione.
 

Attualmente l’assegno base per il figlio minorenne è di 175 euro al mese, riconosciuto ai nuclei con Isee non superiore a 15 mila euro.

Al di sopra di questa soglia l’importo decresce gradualmente di 0,5 euro al crescere di 100 euro del valore dell’indicatore. Così a 20 mila euro se ne prendono 150 e così via, fino ad arrivare ai 40 mila euro di Isee: oltre questo valore (e in ogni caso per i nuclei che non presentano la relativa dichiarazione) l’importo erogato resta fisso a 50 euro. Come accennato, in base alla legge che ha istituito l’assegno la rivalutazione riguarderà sia la somma riconosciuta che le soglie. Dunque si avrà diritto a poco più di 189 euro fino a 16.215 euro di Isee, mentre il tetto massimo salirà a 43.240 euro, con un Auu di circa 54 euro. Questo meccanismo però garantirà in molti casi un adeguamento superiore all’8,1 per cento: perché l’Isee è calcolato rispetto alla situazione di due anni prima ed è improbabile che tra 2020 e 2021 sia lievitato allo stesso ritmo dell’inflazione 2022, tanto più che oltre al reddito comprende una componente patrimoniale. Così ad esempio un nucleo con un solo figlio minorenne che aveva un indicatore appena al di sotto dei 25 mila euro ne prendeva finora 125 ogni mese. Se l’Isee rimane costante a questo valore la nostra famiglia si posizionerà più in basso nella tabella andando a percepire quasi 145 euro mensili, con un incremento effettivo vicino al 16%. Ma anche se l’Isee fosse aumentato del 4 per cento a quota 26 mila euro, ne spetterebbero comunque 140, quindi più dei 135 corrispondenti alla sola rivalutazione della vecchia somma. Lo stesso vale naturalmente per gli importi relativi ai figli maggiorenni o a quelli potenziati per le varie situazioni soggettive, a partire dalla disabilità. E a proposito di disabili, sempre con la legge di Bilancio sono state rese permanenti le specifiche maggiorazioni per i nuclei con persone in questa condizione, precedentemente valide solo per il 2022. 

L’insieme degli aggiornamenti ha impegnato in queste settimane l’Inps, che già lo scorso anno aveva assicurato il decollo dell’Auu a partire dal mese di marzo (con domande presentate da gennaio). Nel 2023 non sarà invece necessario ripresentare la domanda, ma andranno comunicate le eventuali variazioni della composizione familiare (nascita di un figlio, separazione e così via). Quanto all’Isee, quello aggiornato va presentato entro febbraio, per evitare di ricevere solo l’importo minimo di 54 euro. Ma se la presentazione avverrà poi entro giugno i maggiori importi spettanti saranno comunque riconosciuti come arretrati.

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