La misura interessa lavoratori autonomi, professionisti, partite Iva, disoccupati senza indennità e tutti coloro che non hanno un reddito familiare prevalente (almeno per il 70%) da lavoro dipendente o assimilati. Primi numeri alla mano, circa la metà delle istanze arriva da famiglie con un solo figlio minore (il 47,3%), Isee sotto 10mila euro per il 62,6% delle famiglie che hanno fatto domanda.
Assegno ponte, dunque, legato a limiti di reddito ben precisi: le famiglie sotto i 7.000 euro di reddito, i cosiddetti incapienti, avranno un assegno pari a 167 euro per un figlio (incrementato del 30% dal terzo figlio).
Prove generali, dunque, per l'assegno unico e universale, pronto a debuttare dal prossimo anno, prima però bisogna fissare il perimetro definendo decreti legislativi, importi ed ed eventuali stanziamenti aggiuntivi.
L'Inps, intanto, mette il turbo e comunica che le prime 17mila domande sono andate in pagamento nei giorni scorsi mentre si procede ad aggiornare gli importi per quanti percepiscono il reddito di cittadinanza, operazione questa che necessita di una maggior tempistica.
Si potrà fare domanda fino alla fine settembre, senza perdere gli arretrati.
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