Powell: crisi italiana tra rischi globali, sosterremo la crescita

Powel a Jackson Hole: agiremo in modo appropriato a sostegno crescita
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Venerdì 23 Agosto 2019, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 21:20
«Agiremo in modo appropriato a sostegno dell'espansione economica». Lo afferma il presidente della Fed, Jerome Powell, intervenendo al meeting dei banchieri centrali a Jackson Hole, in Wyoming, negli Stati Uniti, sottolineando che l'economia americana si trova ad affrontare «significativi rischi» e che l'inflazione bassa sembra essere «il problema di questo secolo».

«Abbiamo rinvenuto ulteriori prove di un rallentamento globale, soprattutto in Germania e Cina - ha proseguito il numero uno della Banca centrale americana -. Eventi geopolitici hanno dominato le news, inclusa la possibilità di una hard Brexit, le crescenti tensioni a Hong Kong e la dissoluzione del governo italiano».

A tutto ciò si aggiungono le incertezze sulle trattative commerciali tra Usa e Cina, che stanno avendo un ruolo nel rallentamento dell'economia globale. Rispondendo agli attacchi del presidente americano Donald Trump sulla necessità di tagliare incisivamente il costo del denaro per sostenere l'economia, Powell ha detto: «In linea di principio tutto quello che ha effetto sulle prospettive per l'occupazione e l'inflazione può avere effetto sulla politica monetaria, e questo include anche l'incertezza sulla politica commerciale. Non ci sono comunque precedenti in grado di guidare la risposta all'attuale situazione. Inoltre la politica monetaria è uno strumento potente che sostiene le spese dei consumatori, gli investimenti e la fiducia, ma non può offrire regole per il commercio internazionale». «Abbiamo una lunga esperienza nell'affrontare i tipici sviluppi macroeconomici ma far entrare l'incertezza sulle politica commerciale» nel processo decisionale «è una nuova sfida», ha aggiunto.

Le pressioni politiche (e non) sono molte sul numero uno della banca centrale americana, che deve fare i conti con le ripetute critiche del presidente Usa Donald Trump e con la guerra commerciale (e valutaria) in atto da mesi con la Cina. 

Il punto cruciale restano le decisioni relative a un nuovo eventuale taglio dei tassi, che non sono scontate, dopo che i verbali della Fed hanno confermato che la riduzione dei tassi a luglio è da considerare come un «aggiustamento di metà ciclo». E d'altronde, lo stesso Powell nella conferenza stampa seguita al meeting del 31 luglio aveva messo in guardia i mercati sulla natura transitoria di questo taglio e sul fatto che non era da considerare un cambio di rotta della politica monetaria.

Il presidente della Federal Reserve di St.Louis, James Bullard, ha affermato che «ci sarà bisogno di abbassare ancora i tassi, un altro (taglio) dopo quello dello scorso 31 luglio è necessario». «La curva dei rendimenti si è invertita e non va bene», ha continuato Bullard, in riferimento al rendimento del Treasury a 10 anni, sceso sotto quello del titolo a due anni. L'inversione della curva dei rendimenti ha sempre portato a una recessione, negli ultimi 40 anni, ma secondo il banchiere «la riduzione del costo del denaro è una mossa preventiva contro una crescita più lenta del previsto».

 
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