Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale diventa quindi operativo il decreto preparato dal Viminale con Mef, Istruzione e con il ministero per il Sud che distribuisce la prima rata del fondo creato dal governo Draghi con l'ultima legge di bilancio. Si tratta, solo con questa prima rata, di un aumento del 10,9% rispetto alle disponibilità attuali degli asili nido comunali.L'utilizzo di questi fondi dipende dalla condizione del Comune, in un ventaglio ampio di opzioni aperto dalle istruzioni del ministero per il Sud guidato da Mara Carfagna. I 120 milioni sono la prima rata di un fondo che cresce progressivamente fino agli 1,1 miliardi previsti dal 2027.
In particolareI Comuni potranno potenziare il servizio nei seguenti modi: ampliando la disponibilità del servizio negli asili nido comunali (nuove strutture o attivazione di posti inutilizzati), in gestione diretta o esternalizzata; ricorrendo a convenzioni con gli asili nido privati, con riserva di nuovi posti; trasferendo le risorse aggiuntive assegnate all'Ambito territoriale di riferimento o ad altra forma associata con vincolo di nuovi utenti; trasferendo le risorse aggiuntive assegnate in base ad accordi con Comuni vicini che svolgono il servizio di asilo nido, con riserva di nuovi posti; trasferendo le risorse aggiuntive assegnate alle famiglie con voucher/contributi per fruire del servizio di asilo nido sul territorio; altre modalità autonomamente determinate comunque riconducibili ai servizi educativi per l'infanzia (ad esempio servizi educativi in contesto domiciliare).
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