Superbonus, gli architetti: «Sia una priorità e diventi stabile»

Una casa con lavori in corso
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Giovedì 18 Febbraio 2021, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 22:23

Gli architetti spingono sul Superbonus. E vorrebbero che l'incentivo fosse una priorità del nuovo esecutivo. Non solo. Il loro desiderio è far sì che possa essere reso stabile il meccanismo che dà la possibilità a tutti i cittadini di effettuare i lavori a costo zero per rendere più efficienti e più sicure le proprie abitazioni.

«In una congiuntura economica così delicata, nel fare gli auguri di buon lavoro al governo appena costituito, non possiamo che auspicare che, oltre agli investimenti, il nuovo esecutivo vada nella direzione di incentivare e favorire iniziative congiunte pubblico - privato, aiutando così a superare le complicazioni che scoraggiano l'iniziativa dei privati.

Ci riferiamo in primis al Superbonus 110%». Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in una nota nella quale si sottolinea che si tratta di «un provvedimento normativo molto importante che può consentire all'edilizia di ripartire facendo da traino all'intera economia, con effetti rilevanti sul Pil e sul mercato del lavoro».

«Un effetto espansivo che rischierebbe di essere fortemente ridimensionato, se non quasi annullato, se non venisse mantenuto nella formula attuale. Da indiscrezioni pubblicate sui giornali, e che ci auguriamo non siano rispondenti alla realtà, ci sarebbe un'ipotesi - sulla falsariga degli standard internazionali - che vedrebbe la riduzione dello sgravio fiscale dal 110% al 75%. Come Consiglio Nazionale degli Architetti ppc non possiamo che sperare che questa misura non solo vada sostenuta mantenendo le condizioni di riduzione fiscale al momento in essere, ma vada migliorata in termini burocratici, l'iter attuale è infatti troppo complicato e porta a molti dubbi interpretativi, occorre quindi semplificare e fare chiarezza. Chiediamo infine che quest'agevolazione venga ulteriormente rafforzata dandole un carattere permanente, e siamo fiduciosi che il nuovo esecutivo accoglierà queste nostre istanze».

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