"Per il momento l'Enea è l'unica presenza italiana in Copernicus Atmosphere Monitoring Service. Attualmente il nostro compito è quello di elaborare simulazioni in linea con quelle degli altri partner, lavorando al miglioramento della previsione complessiva. In seguito il sistema Minni potrà diventare un modello operativo a tutti gli effetti", spiega Luisella Ciancarella, responsabile del laboratorio inquinamento atmosferico dell'Enea.
Sistema Minni – Sviluppato dall'Enea per simulare il comportamento degli inquinanti in atmosfera, il sistema Minni permetterà di sviluppare mappe orarie dei livelli di concentrazione nell'aria di particolati (PM10 e PM2,5) e gas (biossido di zolfo, biossido di azoto, monossido di carbonio e ozono) e successivamente anche di pollini (erba, betulla, olivo e ambrosia) e componenti secondari del PM2,5. Il sistema si avvarrà del super computer CRESCO6 del Centro Ricerche Enea di Portici (Napoli), di recente entrato nella prestigiosa classifica TOP500 delle infrastrutture di calcolo più potenti al mondo, grazie al raddoppio della potenza arrivata a 1,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo (1.4 PetaFlops). "Minni è uno strumento potente che ci dice la natura del fenomeno dell'inquinamento atmosferico, quando e perché si verifica, con una risoluzione mai raggiunta sull'intero territorio italiano. L'applicazione di questi stessi componenti modellistici al sistema previsionale FORAIR_IT – FORecast AIR quality over ITaly, il sistema italiano di previsione della qualità dell'aria dalle caratteristiche uniche di dettaglio temporale e spaziale che attualmente fornisce previsione a 3 giorni delle concentrazioni di inquinanti, con una risoluzione di 4 km2 in Italia e di 20 km2 in Europa – ha creato le premesse per entrare a far parte del programma Copernicus Atmosphere Monitoring Service", sottolinea Mario Adani, ricercatore Enea e responsabile scientifico del progetto.
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