Amazon mette le ali, Bezos costruisce un aeroporto: investimento da 1,5 miliardi di dollari

Amazon mette le ali, Bezos costruisce un aeroporto: investimento da 1,5 miliardi di dollari
3 Minuti di Lettura
Sabato 25 Maggio 2019, 10:30
(Teleborsa) - L'ascesa di Amazon sembra non conoscere fine. Realizzata e dunque archiviata una idea, è già tempo per un'altra sfida. Una storia iniziata neanche tanto tempo fa grazie alla quale il CEO Jeff Bezos è diventato uno degli uomini più ricchi di tutto il pianeta.

Dal garage ai mille miliardi in borsa - Correva l'anno 1994 quando Jeff Bezos fondava Amazon, senza immaginare lontanamente che sarebbe stata per lui una vera e propria "gallina dalle uovo d'oro". Aveva da poco lasciato il suo ruolo da Vice Presidente alla D.E. Shaw di New York, per trasferirsi sulla costa occidentale, a Bellevue, nello stato di Washington ed è qui che il trentenne Jeff decise di acquistare casa. Sempre qui, nel suo garage, fondò Amazon.

Stando ai racconti (non è dato sapere quanto reali piuttosto che tramandati per cavalcare la fascinazione di una scalata che resta unica ed eccezionale), come accade in occasione di una nuova nascita, per la sua "creatura" nuova di zecca, Bezos voleva un nome che cominciasse con la lettera A, in modo che comparisse al primo posto nei vari elenchi: sfogliando un'enciclopedia trovò Amazon, nome di uno dei fiumi più grandi al mondo.

L'idea iniziale era quella di vendere libri in tutto il mondo. Una libreria online, niente scaffali e quindi, metaforicamente, niente confini. Per attuare la sua idea, Bezos mette sul piatto i suoi personali risparmi e quelli dei suoi genitori nella fase di startup: 300mila dollari.

L'approdo in Borsa, invece, è datato 1997. Due anni dopo, Amazon conta già oltre duemila impiegati (oggi dà lavoro a oltre 500 mila persone) e proprio come il nome del fiume che aveva scelto, ha rotto gli argini, valicando i confini europei. Nel frattempo, lalibreria più grande del mondo iniziava a commerciare CD, film, software, dispositivi elettronici di consumo, videogame, giocattoli e utensili per la casa.

Nel 1998 la rivista Time dedica a Jeff Bezos la copertina come uomo dell'anno. Proprio come un buon libro, capitolo dopo capitolo: il lancio del primo Kindle, lettore per libri in formato elettronico, è storia più recente: il device, dotato di uno schermo monocromatico di 6 pollici, arriva nell'ottobre del 2009. Poi è la volta di servizi servizi come Prime, che ha ridefinito, senza ritorno, il volto della logistica dell'eCommerce, proiettandolo dritto nel futuro.

AMAZON METTE LE ALI - Ma il colosso americano non ha intenzione di fermarsi. Sono iniziati i lavori per la costruzione di un aeroporto interamente dedicato alle attività di Amazon e destinato a diventare lo hub della compagnia aerea Prime Air di proprietà della società di Jeff Bezof. L'area prescelta ricade nel Kentucky ma a breve distanza dallo scalo internazionale di Cincinnati. Un investimento da 1,5 miliardi di dollari. L'hub dovrebbe essere operativo nel 2021, far decollare una cinquantina di aerei (con 200 voli al giorno) e dare lavoro a circa 2000 persone. "L'aeroporto – ha affermato Bezos - ci consentirà di consegnare spedizioni ai clienti più rapidamente".

Prime Air dispone di una flotta composta da 12 Boeing 767-200 e 27 Boeing 767-300, e di ordini per dieci nuovi aeromobili. Il che fa ritenere che il nuovo scalo, insieme al centro di smistamento che comprenderà piloti di drone per la consegna domiciliare in aree remote, sia destinato a crescere in termini di infrastrutture e logistica sull'area prescelta di 40mila mq dove troveranno lavoro oltre 2.000 addetti.

Nel frattempo Amazon punta ad attrezzarsi negli aeroporti satelliti dei grandi centri urbani e potrà avvalersi di un terminal proprio nello scalo di Linder, in Florida, e a Rockford, vicino Chicago.

Ma non finisce qui. Amazon arriva anche tra le mura del carcere. Il colosso americano ha infatti firmato un accordo con le case circondariali di Le Vallette, a Torino, e di Rebibbia, a Roma. Ad annunciare l'intesa è stato proprio il Direttore del penitenziario piemontese, Domenico Minervini.
Il patto prevede che alcuni detenuti vengano impiegati come magazzinieri e supporto alla logistica sia a Torino sia a Roma."Si tratta di un importante accordo, con un'azienda internazionale e seria" , ha spiegato in un'intervista Minervini. Nel carcere di Torino saranno messi al lavoro per Amazon una decina di detenuti, che svolgeranno le proprie mansioni in un capannone. I detenuti saranno retribuiti ma ancora non è chiaro a quanto ammonterà il compenso e chi farà effettivamente parte del progetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA