Atlantia, via libera all'Opa di Edizione con Blackstone. Offerta di 23 euro ad azione, balzo in Borsa

Partita l’offerta di Edizione insieme al fondo americano. Prezzo di 23 euro per azione più il dividendo di 0,74 euro. Il titolo balza in Borsa ma gli analisti tendono a escludere una contro-proposta da Perez. L’operazione vale 19 miliardi

Atlantia, via libera all'Opa di Edizione con Blackstone. Offerta di 23 euro ad azione, balzo in Borsa
di Umberto Mancini
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Giovedì 14 Aprile 2022, 22:47 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 12:28

Via libera all’Opa su Atlantia da parte di Edizione e Blackstone. Dopo l’ok del consiglio di amministrazione della holding dei Benetton, ieri mattina è stata resa nota la struttura dell’operazione che prevede un’Offerta pubblica ad un prezzo di 23 euro per azione. A questo si deve però aggiungere un dividendo di 0,74 euro che porta a 23,74 euro la proposta. In totale, dunque, l’operazione vale 18,99 miliardi di euro e rappresenta una valutazione superiore rispetto a quella a cui il mercato si era allineato mercoledì con il titolo Atlantia che aveva chiuso in rialzo dello 0,8% a 21,89 euro. 

LE MOTIVAZIONI

La proposta è l’esito di un periodo di riflessione che ha portato la famiglia Benetton, azionista con il 33,1% della società, a ritenere che la strada dell’Opa sia la migliore per promuovere una nuova fase di sviluppo. E non è un caso che diversi mesi fa Ponzano Veneto, secondo fonti attendibili, avesse avviato un confronto con Blackstone per definire un progetto comune, coinvolgendo tra gli altri, anche Andrea Valeri, chairman di Blackstone Italy, che ha tenuto le relazioni con la famiglia, l’headquarter di New York e le istituzioni italiane. 
Va detto subito che il progetto, vista la scesa in campo di altri fondi di private equity internazionali come i colossi Gip e Brookfield, in asse con la Acs di Florentino Perez, ha avuto una fortissima accelerazione nelle ultime settimane. Il tutto per evitare che il gruppo finisse, dopo la travagliata vicenda di Autostrade, in mani straniere. 
Lo schema approvato ieri prevede la creazione un nuovo veicolo societario che al termine dell’Opa, se avrà successo, sarà controllato al 65% da Ponzano Veneto e al 35% dal fondo americano.

Previsto anche l’ingresso di Fondazione Crt con il suo 4,5%, che farebbe così scendere la holding dei Benetton al 60%. Garantendo comunque un controllo totale, in linea con i desiderata della famiglia e il progetto disegnato nel nuovo piano industriale di Atlantia. 

LA COPERTURA

Quanto all’esborso finanziario, ipotizzando una valutazione dell’asset superiore a 18 miliardi è possibile che si decida un ricorso al debito per circa 8 miliardi. Resterebbero poi 10 miliardi da coprire con equity. Di questi, 6 miliardi circa sono riferibili al conferimento nel veicolo del 33,1% di Atlantia mentre gli altri 4 miliardi saranno di competenza di Blackstone ed eventualmente di Gic e Crt, questi ultimi tramite l’apporto delle rispettive partecipazioni, oggi pari all’8,29% e al 4,5%.
Nella nota, Edizione puntualizza le ragioni industriali dell’operazione. «L’offerente - si legge - intende sostenere pienamente la strategia di investimento a lungo termine, l’attuale piano industriale e la crescita sostenibile di Atlantia e fornire, inoltre, il supporto e le risorse necessarie affinché Atlantia sia in grado di cogliere le opportunità di investimento che si presenteranno nel settore delle infrastrutture e della mobilità e consolidare la sua posizione di leadership in tale settore». Va detto che in Borsa il titolo Atlantia si è subito allineato al prezzo dell’Opa (+4,9% a 22,97 euro). E su questi livelli gli analisti adeguano i target price, convinti che non ci sia spazio per una contro-offerta. In particolare Equita sottolinea che «il pricing dell’offerta sembra attraente». «ll prezzo offerto è equo e riteniamo che una controfferta del consorzio Gip-Brookfield-Acs sia abbastanza complessa», osserva Intermonte. Secondo Bestinver il premio «è sufficientemente alto per raggiungere la soglia del 90% del capitale necessaria per ottenere il delisting». Insomma, gli analisti non prevedono contromosse ostili. Anche perché i Benetton hanno fatto capire che appoggiano con forza il piano industriale di Atlantia avviato dall’ad Carlo Bertazzo nel corso degli ultimi 12 mesi. Un piano basato su un forte mix di innovazione tecnologica e potenziamento sostenibile delle infrastrutture che punta a trasformare la holding in un operatore globale di mobilità integrata. Entro il 2024 si prevedono 5 miliardi di investimento per la crescita organica. Il primo atto del piano è stata l’acquisizione da Siemens, per 1 miliardo di euro, di Yunex Traffic. Anche gli aeroporti sono fortemente interessati da questa strategia: entro maggio Fiumicino inaugurerà l’Area di Imbarco A, un grande molo alimentato da impianti green presenti nella stazione, che consentirà di accedere agli aeromobili attraverso ben 23 finger. Ma il vero simbolo di questa nuova stagione è Volocopter: già dal prossimo settembre, grazie alla collaborazione con Adr, il taxy elettrico del cielo spiccherà il primo volo di prova proprio a Roma.

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