"Il 2021 inizia più in salita del previsto", afferma Sangalli, precisando che è "difficile immaginare il rimbalzo previsto dal Governo nei prossimi mesi". "Una situazione gravissima - sottolinea - che rischia di peggiorare con la crisi politica in atto. Le imprese, che sono allo stremo, hanno bisogno di tre certezze: indennizzi immediati e commisurati alle perdite subite, regole chiare sulla riapertura delle loro attività, un progetto condiviso sull'utilizzo efficace del Recovery Plan".
L'anno che si apre: consumi giù e PIL in flessione
A causa del peggioramento della situazione sanitaria e del prolungamento delle misure di contenimento - sottolinea l'Ufficio studi dell'associazione confederale - non è detto che il 2021 porti l'atteso "rimbalzo" dell'economia italiana, deludendo così le aspettative di un concreto recupero di ampia parte delle perdite di prodotto e di consumi patite nel 2020
I consumi, in base all'indicatore ICC di dicembre, si sono contratti dell'11,1% dopo il -16,2% di novembre, a fronte di un leggero calo dei beni (-0,6%) e di un tonfo dei servizi (-41,3%), con una caduta che in molti settori ha ampiamente superato il 50%. Le qattività più colpite sono i servizi ricreativi (-91%), alberghi (-67,5%) e bar-ristoranti (-62%).
Quanto al PIL di gennaio la stima è di un -0,8% su dicembre, quinto calo consecutivo, e di un -10,7% sullo stesso mese del 2020. Nel quarto trimestre 2020 il Pil dovrebbe essersi ridotto del 3% sul trimestre precedente e del 7,5% tendenziale, per una chiusura annua a -9%.
Quanto all'inflazione, 'Ufficio Studi prevede per gennaio un aumento dello 0,3% in termini congiunturali, in larga parte determinato dalla ripresa dei prezzi degli energetici regolamentati e non, e una variazione nulla su base annua.
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