"Non riusciamo a capire per quale motivo tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione siano concordi con quanto sosteniamo da tempo ovvero lanciare una compagnia di bandiera strutturata e robusta dal punto di vista industriale ed in grado di competere sul mercato con gli asset necessari: aviation, manutenzione, handling, slot di Linate e di Fiumicino, brand ed una flotta almeno doppia rispetto a quella prevista dallo schema di piano - spiega Tarlazzi, che prosegue - ma nei fatti, invece, si accettano condizionamenti pretestuosi e discriminatori della Direzione Generale Concorrenza che avvantaggia unicamente le altre compagnie straniere a detrimento della nostra".
"Noi non ci arrenderemo facilmente e continueremo a lottare nelle piazze e in ogni dove certi di essere nel giusto. Continueremo a farlo a fianco dei lavoratori per quel senso di responsabilità e interesse del nostro Paese che ci appartiene e che non vediamo invece rappresentato in questa trattativa dalle Istituzioni italiane", conclude.
Notizia di poche ore fa, intanto, che le trattative fra la Commissione europea ed il governo vanno avanti, ma fonti di Bruxelles confermano che l'accordo non è imminente e che negli ultimi giorni non si sono registrati particolari passi in avanti sui temi chiave - slot, asset, marchio e personale - per la discontinuità economica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA