Alitalia, per ora metà stipendi: per la seconda tranche attesa del prestito da 100 milioni del Tesoro

Alitalia, per ora metà stipendi: per la seconda tranche attesa del prestito da 100 milioni del Tesoro
di Umberto Mancini
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Venerdì 28 Maggio 2021, 07:27 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 11:32

Prima tranche di stipendio in arrivo per i 10.500 dipendenti di Alitalia. Per la seconda bisognerà invece aspettare l'erogazione del prestito da 100 milioni da parte del Tesoro, come previsto dal Decreto Sostegni bis.

Alitalia in amministrazione straordinaria - spiegano i sindacati «si è impegnata ad attivare subito l'erogazione del 50% delle retribuzioni con le disponibilità di cassa residue». Ma per avere l'altra metà occorrerà altro tempo, almeno fino al 3-4 giugno.
I TEMPI
Un calvario che si ripete ormai da mesi ma che l'ok ufficiale della Ue all'operazione Ita-Alitalia - arrivato dopo il vertice tra il ministro Daniele Franco e la commissaria Vestager - dovrebbe finalmente interrompere. Adesso - ha detto il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti - spetta alla newco modulare al meglio il piano industriale tenendo conto della «situazione attuale del settore che è contrassegnato dagli effetti della pandemia ma che offre anche in prospettiva grandi possibilità di sviluppo». Per Giorgetti «dipenderà della capacità e dall'abilità della nuova compagnia stare sul mercato e imporsi, accettare la sfida e vincerla».

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E in effetti la società guidata da Fabio Lazzerini da mesi lavora sotto traccia per decollare in fretta con circa 55-60 aerei e 4.500 dipendenti. Non solo elaborando vari scenari per la ripartenza sul fronte delle rotte, ma anche immaginando il nuovo contratto di lavoro per i propri dipendenti. La prima urgenza è proprio questa visto e considerato che Ita al momento ha poco più di 20 persone e che deve assumere circa 4.500 persone tra piloti, assistenti di volo, staff e un minimo di personale di terra.
Nei contatti informali con i sindacati, Fit-Cisl in testa, una prima bozza sarebbe stata già messa nero su bianco.

E rispetto al passato, cioè alla vecchia Alitalia, prevede una maggiore stabilità della parte variabile del salario. In altre parole il nuovo schema, sempre se verrà adottato, eliminerebbe le attuali fluttuazioni che premiano in misura rilevante chi vola tanto e penalizzano chi fa meno viaggi. Ovviamente gli stipendi saranno in linea con i benchmark di mercato, ovvero con quelli dei principali competitori.

L'azienda, eliminando l'estrema volatilità dei compensi, avrebbe un quadro chiaro e maggiori certezze sul fronte dei costi. Anche perché l'intera organizzazione del personale viaggiante sarà di fatto razionalizzata allo scopo di massimizzare l'efficienza operativa. Non è chiaro quando si arriverà ad una definizione complessiva delle nuove regole, di certo i sindacati chiedono di accelerare i tempi, in vista del passaggio dell'area volo da Az alla newco. L'altro tema sul tavolo, certamente molto più spinoso, riguarda gli esuberi, ovvero il personale che non passerà ad Ita ma che, almeno in parte, resterà nelle due società che verranno scorporate da Alitalia: il polo della manutenzione e quello dell'handling. Il leader della Cgil Maurizio Landini così come quello della Uil Pierpaolo Bombardieri hanno detto a chiare lettere che non vogliono sentir parlare di licenziamenti. Spetterà ora al Mef, d'intesa con il ministero del Lavoro, individuare gli ammortizzatori sociali per evitare macelleria sociale.

 

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