Alitalia, lo spettro della liquidazione: ipotesi Lufthansa

Alitalia, lo spettro della liquidazione: ipotesi Lufthansa
di Rosario Dimito
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Giovedì 17 Ottobre 2019, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 13:33

ROMA I commissari di Alitalia si prendono una pausa di riflessione. Di fronte alla lettera di Gianfranco Battisti, pervenuta loro martedì sera (tramite Camilla De Massa, manager di Mediobanca), nella quale l'ad di Fs sottolinea anche per conto di Atlantia che «sono ancora aperti alcuni punti qualificanti rispetto ai quali non vi è ancora accordo tra i partner della potenziale cordata, la cui definizione è essenziale ai fini della presentazione di un'eventuale offerta definitiva», Enrico Laghi, Daniele Discepolo e Stefano Paleari si sono presi 48 ore prima di predisporre la risposta al Mise, con il carico di conseguenze che potrebbe comportare, consapevoli che la mancanza di una proposta binding di costituzione del consorzio fa venir meno la continuità aziendale.
Pur tuttavia alcuni segnali pervenuti dalla politica suggerisce loro di essere prudenti, per le implicazioni sociali legate a iniziative liquidatorie. «Siamo in attesa di comunicazioni dai commissari», ha detto ieri la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli.

Alitalia, nonostante l'intesa FS chiede altre 8 settimane per l'offerta

LA SOLUZIONE TECNICA
Tra i commissari c'è irritazione perché dopo un anno di negoziato in esclusiva, ora Ferrovie chiede altre 8 settimane per «individuare il partner industriale di New Azeta, definire il piano industriale da condividere» con quest'ultimo, «raggiungere un accordo sull'assetto di governance e sul top management e definire un assetto azionario» dove sia Fs che Atlantia vogliono essere soci di minoranza: 37,5% a testa, in quanto il gruppo autostradale vuole evitare conflitti con Adr. Se si trovasse una soluzione tecnica alla continuità aziendale, però, la proroga non sarebbe così lunga.
La finalizzazione «delle discussioni in corso in termini vincolanti presuppone, inter alia, la definizione di tutti i termini dell'offerta», si legge nella Nota di sintesi allegata alla lettera di Battisti, in un dossier di 12 pagine, comprendente una missiva del dg di Atlantia, Giancarlo Guenzi. I due partner rimarcano che «nonostante gli sforzi profusi», essi non possono spingersi oltre l'auspicio di presentare un'offerta finale, subordinatamente ad alcune condizioni, tra cui l'individuazione del partner industriale. Ed è questo uno dei punti ancora aperti che rilancia Lufthansa.

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«Apprezziamo il concreto interesse espresso da Lufthansa, attraverso la lettera da voi (Fs, ndr) inoltrataci», si legge nella lettera di tre pagine di Guenzi, «a partecipare al progetto di rilancio della nuova Alitalia, sulla base di una forte, integrata ed ampia partnership commerciale». Guenzi ritiene «necessario che tale interesse si trasformi in un impegno in equity». Ma Atlantia punta molto sui tedeschi. «Poichè Lufthansa ha evidenziato la capacità di finalizzare le discussioni in tempi brevi - prosegue il dg - siamo dell'opinione che questa prospettiva debba essere seriamente e congiuntamente analizzata e approfondita». Il manager fa riferimento all'incontro con Harry Hohmeister, chief commercial officer il 14 ottobre: «È emersa chiara la disponibilità da parte di Lufthansa a intervenire, oltre che con uno sforzo commerciale e di management, anche con una quota di equity tale da consentire il raggiungimento di una maggioranza privata nel consorzio». Atlantia auspica che «i commissari siano messi in condizione di beneficiare di tutte le misure normative ed economiche fino al closing per garantire la piena operatività».

IL FABBISOGNO DI PARTENZA
Per l'acquisto dei complessi aziendali, Fs stima una dotazione tra 800-1.000 milioni. «Fs e Atlantia hanno manifestato la disponibilità a effettuare un investimento in quote paritetiche fra il 60-75% - scrive Battisti - in funzione dell'apporto del partner industriale e assumendo la partecipazione del Mef» che è autorizzato a investire nella Newco gli interessi maturati fino a maggio sul prestito, pari a 145 milioni. «Resta tuttavia da capire se e come il Mef possa investire in New Az qualora Alitalia non fosse in grado di corrispondere gli interessi».

Riguardo Delta, il negoziato «ha consentito di fare progressi sul piano industriale, sulla jv transatlantica e sulla governance, sulla quale restano punti da concordare». Per Battisti c'è convergenza sul «network focalizzato su Fiumicino come porta di accesso da/per l'Italia e su Linate per il traffico corporate; miglioramento del livello di servizio e della customer experience; ruolo centrale delle partnership/Jv; dimensione iniziale della flotta, ottimizzazione della base di costo». Il piano ha un target di riduzione costi di 350 milioni, anche a fronte di esuberi che per Atlantia si aggirano in 2.800 unità.
Restano aperti il dimensionamento iniziale di dettaglio per flotta e operazioni di volo e le ipotesi ed implicazioni di una visione sulle velocità di crescita diversa tra Fs e Delta da un lato, Atlantia dall'altro». E poi c'è da rafforzare le rotte verso il nord America.

 

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