Alitalia, indagine Ue sul nuovo prestito

Alitalia, indagine Ue sul nuovo prestito
di Umberto Mancini
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Giovedì 19 Dicembre 2019, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 12:02

Altra tegola in vista per Alitalia. La Commissione europea potrebbe aprire una indagine bis sui prestiti pubblici concessi ad Alitalia. A sollecitare un intervento, dopo che il governo italiano ha garantito nuovi aiuti alla compagnia aerea per 400 milioni (promessi ma non ancora stanziati), sarebbero stati proprio Air France e Lufthansa. Soldi, è noto, che vanno ad aggiungersi ai precedenti 900 milioni. Risorse che consentono alla compagnia di restare in volo e, lamentano i concorrenti, di farlo violando le regole. A far capire che Bruxelles potrebbe presto intervenire è stata la vice presidente responsabile della concorrenza e del digitale, Margrethe Vestager. «Ci sono rischi dell'apertura di una seconda indagine sulla scia del nuovo prestito, da 400 milioni di euro - ha spiegato - perchè ci sono giunte tante lamentele». Insomma, il tira e molla sul negoziato comincia ad infastidire proprio i presunti candidati al salvataggio di Alitalia, francesi e tedeschi in testa che si spartirebbero molto volentieri il mercato italiano. Inutile ovviamente cercare conferme ufficiali, ma l'ennesimo sostegno da parte dello Stato non fa piacere nè a Parigi nè a Berlino. Tanto più che proprio ieri il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli ha annunciato che il governo italiano potrebbe destinare nuove risorse pubbliche per il salvataggio. In una audizione in Parlamento ha ammesso che «non è escluso che ci sia un intervento pubblico anche in questa fase della procedura, non si può buttare tutto quello che è stato fatto in questi tempi della procedura», sottolineando che «questo è il momento di prendere le decisioni». Ma, ha chiarito, «non ci possono essere ulteriori interventi pubblici a fondo perduto» cioè prestiti «alla struttura commissariale».

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CONFUSIONE
Martedì il ministro aveva escluso invece un ingresso del Mef nell'azionariato e fatto capire che anche per Fs gli spazi di manovra erano ristretti. Ieri, la parziale marcia indietro: «Il fatto che ci sia un ulteriore coinvolgimento di Ferrovie lo ritengo possibile e necessario». Le idee appaiono confuse. E dopo l'uscita di scena di Atlantia appare ormai chiaro che la trattativa per trovare un partner industriale deve ripartire da zero. A Bruxelles si chiedono a questo punto se i 400 milioni basteranno per arrivare fino all'estate. E se il negoziato possa veramente andare avanti visto che i paletti del Mise, zero esuberi e no alla spacchettamento, sono considerati sia da Lufthansa che da Delta troppo stringenti. Tant'è che di offerte concrete non ce ne sono.
Il tempo stringe visto che la compagnia «perde ogni mese quasi 2 milioni di euro», anche se «il costo del personale non è quello che determina la perdita e lo spezzatino non è una risposta al mercato». Patuanelli resta comunque fiducioso e ha annunciato che dopo Natale, salvo ulteriori slittamenti, Delta e Lufthansa verranno in commissione Trasporti ad annunciare i rispettivi piani.

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