Alitalia, piano dei commissari: via al prestito da 450 milioni

Alitalia, piano dei commissari: via al prestito da 450 milioni
di Roberta Amoruso
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Lunedì 2 Dicembre 2019, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 12:24

Sarà il via libera al prestito ponte da 450 milioni di euro a segnare lo spartiacque verso il bando di vendita-bis di Alitalia. Ma sarà un decreto ad hoc, a quanto pare - non un emendamento al decreto fiscale ipotizzato inizialmente - a sbloccare l'intervento aggiuntivo dello Stato per sostenere l'operatività di Alitalia dopo quello precedente di 900 milioni. Un decreto da approvare già oggi o al massimo giovedì in Consiglio dei ministri. Le risorse in più garantiranno, di fatto, almeno altri sei mesi di tranquillità per le casse della società che ad ottobre aveva 315 milioni di liquidità. Ma l'obiettivo resta quello di imboccare la nuova rotta al più presto, nelle prossime settimane, possibilmente entro l'anno.

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Sarà infatti il nuovo bando già allo studio per la compagnia aerea, atteso entro un paio di settimane, a definire anche il nuovo mandato-lampo dei commissari Stefano Paleari, Enrico Laghi e Daniele Discepolo. Si tratta di consentire ai tre professionisti di mettere in vendita la compagnia anche secondo uno schema variabile. Rimarrà, infatti, la priorità di vendere la compagnia per intero, ma si chiederà ai possibili partner anche di avanzare opzioni alternative. Magari opzioni che tengano insieme due business legati e complementari come la manutenzione e il volo, lasciando la porta aperta all'investimento da parte di soggetti diversi per la parte handling. Niente spezzatini, ma uno spacchettamento del business, magari sotto una Newco con azionisti diversi. E la ristrutturazione? A quanto sembra non saranno i commissari a mettere la compagnia a misura di acquirente, mettendo in campo i tagli attesi dai possibili partner, a partire da quelli chiesti da Lufthansa.

SPRINT DI FINE ANNO
Dunque gli acquirenti di Alitalia dovranno presentare un progetto industriale, che può passare anche dalle definizione del perimetro, tra attività ed esuberi, delle tre divisioni di business: la parte aviation (con i suoi 6.500 addetti tra piloti e assistenti di volo), la più appetibile che interessa a Lufthansa e che difficilmente potrà essere divisa dalla parte manutenzione (altri 2 mila addetti); e poi la divisione handling, cioè l' assistenza a terra (3 mila persone). Così si spiega anche l'ipotesi della costruzione di una Newco che tenga insieme il gruppo, lasciando però aperta la strada a investitori diversa.
Potrebbe dunque tornare in campo la cordata Fs-Delta con il sostegno del Mef. Senza escludere un ritorno sulla scena di Atlantia, con il suo interesse all'handling, attraverso la controllata Aeroporoti di Roma. Appare chiaro che l'ipotesi più probabile è che il nuovo schema di bando possa andare incontro all'interesse di Lufthansa a entrare in partita puntando solo su una parte della compagnia, visto che l'handling può essere appetibile, come detto, per Atlantia, mentre il controllo italiano sarebbe nelle mani di Fs e Mef. Qualunque scenario ipotizza evidentemente degli esuberi da gestire con un mix di strumenti, dalla cassa integrazione senza escludere l'intervento di società controllate da Cdp come Invitalia per ridurre il peso dei tagli. Ma lo scenario tedesco sembra avere al momento il vantaggio di garantire un'alleanza internazionale capace di assicurare anche lo sviluppo delle rotte verso gli Usa, non praticabile invece con Delta. Non solo. Lufthansa potrebbe mettere a disposizione di Alitalia le opzioni necessarie per allargare il leasing su aerei Airbus, visto che oggi la compagnia italiana dispone soltanto di 23 aerei di lungo raggio. I tedeschi potrebbero farlo già da subito, se ci fosse la prospettiva di un accordo per l'ingresso nel capitale di Alitalia (se intervenisse per esempio la stessa Invitalia, con un intervento-ponte sui leasing). Anche nello scenario tedesco rimangono però molti nodi da chiarire. Oltre al perimetro degli esuberi, visto che i tedeschi immaginano un'eccedenza di almeno 3.500 lavoratori nell'assetto attuale, toccherà ai commissari avere le garanzie necessarie sul mercato italiano. Perché la nuova Alitalia, oltre a spingere i voli verso Germania e Usa, come vorrebbe Lufthansa, non può certo dimenticare i collegamenti verso il Sud e le isole.
 

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