Alitalia-Lufthansa, spiragli sul piano: ai tedeschi aviation e manutenzione

Alitalia-Lufthansa, spiragli sul piano: ai tedeschi aviation e manutenzione
di Umberto Mancini
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Martedì 3 Dicembre 2019, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 10:54

Prende corpo il piano Lufthansa per Alitalia. Un piano articolato che prevede, dopo una cura a base di piccoli aggiustamenti, una compagnia con 94 aerei (contro i 118 attuali) e con tutta la parte aviation (piloti e hostess, circa 6.500 addetti) e quella della manutenzione che confluirebbe direttamente nel gruppo tedesco. L'handling, che attualmente conta circa 3 mila dipendenti, finirebbe invece alla Swissport, leader mondiale proprio in questo settore.

L'obiettivo è ridurre al minimo l'impatto sociale, con esuberi che alla fine del processo dovrebbero essere inferiori a quota 2.500. Solidarietà espansiva e altri ammortizzatori potrebbero venire in aiuto per favorire la transizione e consegnare a Francoforte un vettore risanato e ristrutturato. Così come delineato del resto dal decreto varato ieri sera dal governo che ha dato il via libera ad una fase diversa. Quella che riguarda appunto la nuova procedura di cessione «dei complessi aziendali di Alitalia». Sulla scia di quanto chiesto proprio da Lufthansa. Alcuni commissari per la verità avrebbero espresso pure alcune perplessità rispetto alle modalità del decreto che sembra fatto su misura proprio per chiudere con i tedeschi, temendo improvvisi dietrofront. E non è escluso che alla fine qualcuno si faccia da parte .

Il provvedimento fissa il termine del 31 maggio 2020 per «l'espletamento, da parte dei commissari straordinari», delle «procedure necessarie per pervenire al trasferimento di Alitalia Sai e Alitalia Cityliner». Ma sul decreto che ha sbloccato il prestito ponte da 400 milioni (i commissari avevano chiesto di arrivare fino a 450 milioni) si addensano le nubi. Bruxelles ha dei dubbi sul nuovo finanziamento e vuole vederci chiaro. «Gli Stati membri devono notificare alla Commissione le misure che comportano aiuto pubblico e astenersi da metterli in pratica fino a quando la Commissione ha raggiunto una decisione definitiva sull'esistenza e la compatibilità dell'aiuto» ha detto ieri la portavoce della Commissione europea.

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La strategia della compagnia tedesca, che dovrà essere ovviamente condivisa con il Mise e con il Tesoro, è chiara e comprende l'alleanza strategica con Atlantia. Allo scopo di sviluppare l'aeroporto di Fiumicino che diventerà il terzo hub dei tedeschi. Tagli immediati poi di tutte le tratte in perdita (da Seul a Città del Messico fino al Sud Africa), per ridurre drasticamente i costi, con contestuale aumento dei voli per l'America e l'Asia. Ridotte le spese, sopratutto quelle per il leasing degli aerei, ci sarebbe poi un nuovo investimento per rafforzare la flotta, portandola sopra quota 100. Con lo scopo di crescere sulle rotte verso l'Africa e il Sud America. Piace ai tedeschi l'alleanza non solo commerciale con Fs che è considerata un punto di forza nella partnership. Non convince invece il ruolo del Mef, anche se sfumato, visto che i tedeschi vogliono scrivere insieme ad Atlantia e Fs le linee di sviluppo. Il traguardo finale, almeno nelle intenzioni dell'ad Carsten Spohr, prevede infatti che la maggioranza assoluta vada tutta ai tedeschi.
 

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